Pietro Morello, tra musica e missioni umanitarie
Sabato 7 maggio si è svolta la finale di TOVision a Valdocco che ha visto come vincitrice il liceo Pascal di Giaveno con Jacopo e Miriam. A presentare l’evento c’era il musicista Pietro Morello, un ragazzo di 23 anni che noi della reazione del Salice abbiamo avuto il piacere di intervistare a fine serata.
Pietro ha il sogno di portare la sua musica a tutti, specialmente ai bambini e ragazzi meno fortunati. Per questa ragione, da quando aveva 17 anni va in missione in giro per il mondo e da poco ha donato un pianoforte al reparto di oncologia del Regina Margherita di Torino. La prima missione umanitaria l’ha fatta nel 2016 al confine tra la Romania e l’Ucraina e da lì ha continuato a viaggiare, facendo anche molte tappe negli ospedali pediatrici. Queste esperienze gli hanno radicalmente cambiato la vita, dandogli il coraggio di sentirsi più tranquillo a salire sul palco esprimendosi con la sua musica; infatti, ha affermato che l’unico motivo per cui lui fa musica sono le missioni umanitarie, ogni brano è un bambino diverso con le sue emozioni, sentimenti e fragilità. La musica è una terapia, anche senza fare musicotetrapia, dal momento in cui ti infili le cuffie nell’orecchio riesce a farti scappare dalla realtà, che non sempre è quella che vorremmo.
Ha innumerevoli riferimenti artistici, a partire da Lucio Dalla nella musica fino a Magritte nella pittura. La sua passione per la musica è nata quando aveva soli 11/12 anni ed ha iniziato suonando la chitarra, quasi per caso e da lì si è innamorato.
Ha accettato il ruolo di presentatore perché ama stare con i ragazzi, vivere le loro emozioni e la serata è stata all’altezza delle sue aspettative: c’erano molti giovani talenti e, sottolineando più volte il fatto che i vincitori non erano superiori agli altri, è stata un’occasione per mettere alla luce i migliori talenti di Torino.