Lang Lang, il virtuoso del pianoforte al Lingotto
Nella serata del 23 febbraio la sala dell’Auditorium del Lingotto di Torino ha ospitato il concerto, rigorosamente sold out, di uno dei più grandi virtuosi del pianoforte del nostro tempo: Lang Lang.
Nato a Shenyang nel 1982, Lang Lang è il più famoso musicista classico cinese. E’ stato citato nel 2009 dalla rivista newyorkese «Time» tra le 100 persone più influenti del mondo; negli ultimi anni si è esibito per i reali inglesi a Buckingham Palace, per il Papa in Vaticano e ha portato la sua musica nelle più grandi sale da concerto del mondo. È stato il pianista della cerimonia di apertura delle Olimpiadi nel 2022 insieme ad Andrea Bocelli e ha diviso il palco con i Metallica durante i Grammy Awards nel 2014.
Lang Lang è soprattutto noto per la sua caratteristica esagerazione di gesti ed espressioni facciali, e spesso i suoi brani vengono eseguiti con variazioni di ritmo o velocità, che enfatizzano e impregnano di raffinata virtuosità l’atmosfera di ogni sua esibizione, le cui opere sono eseguite sempre strettamente a memoria.
La sua passione è nata quando, all’età di due anni, vide per la prima volta un episodio del cartone animato Tom&Gerry in cui il protagonista, il gatto Tom, suonava al pianoforte la Rapsodia ungherese n. 2 di Liszt e si innamorò dello strumento musicale e del suono che è in grado di produrre. L’anno successivo ha cominciato a prendere lezioni, dimostrando una straordinaria capacità ed interesse nell’ambito della musica. La sua infanzia è stata segnata da un’intensa pressione da parte del padre, che ha compiuto enormi sacrifici per sostenere il talento emergente del figlio. Nonostante alcuni insegnanti insoddisfatti sostenessero che il ragazzino non fosse portato per la pratica musicale, Lang Lang ha sviluppato una tecnica pianistica impeccabile. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti già in giovane età, e la sua abilità e dedizione hanno portato il ragazzo a ricevere innumerevoli riconoscimenti, che attestano la sua carriera brillante nel mondo della musica classica.
Ex-studente di Conservatorio a Pechino, il suo esordio è avvenuto nel 2007, quando si è conquistato il primo posto nella classifica Classical Billboard chart, che riporta gli album discografici più ascoltati negli Stati Uniti. Ad oggi ha venduto decine di milioni di dischi e organizzato più di cento concerti all’anno.
“I miei due musicisti favoriti sono Scarlatti e Verdi, – afferma il pianista nell’intervista di Federico Rampini per La Repubblica (2014), in cui esprime la profonda ammirazione per il nostro paese – e non è solo la musica che mi spinge a tornare il più spesso possibile a Roma, Firenze, Venezia. Le più importanti opere d’arte del patrimonio dell’umanità sono concentrate proprio lì”.
Lo scorso 23 febbraio si è esibito all’Auditorium “Giovanni Agnelli”, dove ha eseguito gran parte del suo miglior repertorio, portando brani di Faurè, Schumann e una variegata selezione di Mazurche di Chopin, concludendo con la Polacca in fa diesis minore (op.44). Terminate le opere programmate per la serata, ha suonato, sorprendendo il pubblico entusiasta, una melodia ispirata a quelle del compositore Puccini, tratta dal suo nuovo album “Lang Lang – Saint-Saëns”. Con questo omaggio per la nostra nazione, ha concluso le sue tappe italiane per il tour mondiale di quest’anno.
A fine esibizione è seguita un’ovazione d’obbligo e applausi per il pianista, che è riuscito a rappresentare con molta espressione, in soli 90 minuti di esecuzione, brani lenti, vivaci, agitati e scherzosi, suscitando così un’ondata di eccitanti emozioni e stimolanti sensazioni uditive nella platea.
È possibile ascoltare un estratto del suo concerto cliccando sul link qui di seguito:
https://drive.google.com/file/d/1tmhM1q6aeopy0ydc3Sooo_QRmlGiup_u/view?usp=sharing