L’attesa, tensione estrema
Nella società moderna il significato della parola attesa sta lentamente perdendosi. Grazie alle invenzioni, alle scoperte e ai progressi tecnologici, tutto risulta più facile e immediato. Attendere per l’uomo odierno significa perdere del tempo aspettando qualcosa o qualcuno che forse non arriverà mai. Le persone sono diventate dipendenti alla rapidità di comunicazione e non sanno più aspettere infastidendosi e vivendo male il tempo dell’attesa.
In realtà spesso l’attendere non significa perdere del tempo prezioso, ma poichè fa parte integrante della nostra vita, ci permette di riflettere e di crescere. Nel tempo d’attesa siamo spinti a comprendere le nostre emozioni, i nostri pensieri in modo da capire noi stessi e le nostre capacità. Aspettando, il fluire del tempo ci porta a mettere in pausa la nostra vita con i nostri impegni facendoci fermare e suggerendoci di rivolgere lo sguardo verso l’alto in modo da soffermarci ad ammirare l’ambiente circostante, azione che non tendiamo mai a fare in quanto troppo impegnati. Attendere permette di sviluppare la capacità di pazienza e di gestire le situazioni di noia. Nella nostra società ci sono ancora dei momenti che per fortuna ci portano ad aspettare come per esempio aspettare il treno, attendere con gioia la nascita di un bambino o di vivere un concerto.
Queste attese portano in noi grandi trasporti emotivi positivi che permettono di farci stare bene sia mentalmente che fisicamente. Inoltre le persone per un breve periodo all’anno mettono in attesa il lavoro in modo da poter trascorrere del tempo con la propria famiglia, rilassarsi e rigenerarsi. Anche questo è un esempio in cui l’attesa porta benefici.
Oggi per comunicare in modo immediato si usa Whatsapp, un’applicazione che permette agli utenti di inviare messaggi, foto, video, messaggi vocali e chiamare in modo gratuito utilizzando solo la connessione a internet. Quest’applicazione ha reso la comunicazione molto più veloce degli SMS o di qualsiasi altra forma di messaggistica conosciuta. Soffermandoci su questo aspetto possiamo dire che abbiamo tutto alla nostra portata e questo ci fa desiderare sempre qualcosa in più portandoci a non accontentarci mai. A volte bisognerebbe imparare ad avere meno e faticare di più in modo da riuscire ad apprezzare i momenti e le attese che la vita cerca di regalarci ogni giorno.
Seneca dice: “Il maggior ostacolo alla vita è proprio l’attesa: fa dipendere tutto dal domani e, intanto, sciupa l’oggi. Tu vorresti organizzare quanto è nelle mani del destino, e ti lasci sfuggire ciò che è già nelle tue. A quale scopo? A cosa vorresti arrivare? Tutto quanto deve ancora venire è incerto: vivi il tuo presente.” Il filosofo vede l’attesa come un’ ostacolo che non ci permette di vivere con serenità la nostra vita. Tendiamo spesso a focalizzarci sul nostro futuro attendendo che qualcosa di bello presto ci possa capitare, ma senza soffermarci sull’oggi. Perdiamo delle possibilità che ci potrebbero capitare una sola volta nella vita perché siamo esclusivamente concentrati sul domani. Ci spaventa ciò che non sappiamo e ciò ci porta a condurre una vita che si proietta solo sul futuro. Seneca vuole dirci di vivere senza preoccupazioni future ma di apprezzare ciò che la vita e l’attesa ti regalano ogni giorno.