Giornalisti allo specchio

Immagine HEIF

di Francesco Chiorazzo, Isabel Rolle e Raffaella Romano

Nelle ultime redazioni, i redattori del Salice hanno avuto l’occasione di intervistare alcune figure chiave del giornale online universitario The Password Unito. Attraverso le loro parole, si è approfondito il funzionamento del team, i ruoli principali e le sfide quotidiane che gli studenti universitari affrontano per portare avanti questo progetto editoriale, confrontando il tutto con ciò che vive la nostra stessa redazione.

Fateci una presentazione del vostro giornale (rubriche, approfondimenti). Come è strutturato?

Il giornale online The Password nasce nel 2014 grazie all’iniziativa di sei studenti dell’Università di Torino che hanno bisogno di un loro spazio per comunicare e condividere le proprie idee con lo scopo di sensibilizzare i problemi della nostra generazione. Oggi la redazione conta quasi settanta volontari, che lavorano insieme all’interno di diversi team per garantire la pubblicazione di ogni contenuto. L’organizzazione del giornale si basa su una vera e propria catena di montaggio, in cui i vari team, come quello dei redattori, correttori, grafici, social media (Instagram), podcast e news, collaborano sotto la supervisione dei rispettivi responsabili. Ogni giorno vengono pubblicati due articoli, affiancati occasionalmente da vignette, frutto di una recente collaborazione con alcuni illustratori, e da nuovi episodi del podcast Oltre l’Inchiostro (su Spotify). The Password è considerata una delle più importanti realtà giornalistiche studentesche d’Italia.

Qual è la vostra linea editoriale?

L’obiettivo del giornale è offrire agli studenti uno spazio in cui esprimere le proprie idee, passioni e tematiche di interesse, nel rispetto delle politiche interne. I contenuti pubblicati variano dall’arte allo sport, dagli eventi culturali alla politica, con un approccio neutrale, fino all’attualità, sia a livello globale che locale, con un focus su Torino. Gli argomenti trattati dipendono principalmente dagli interessi e dalle preferenze dello studente che scrive.

Come si svolgono le riunioni di redazione?

Solitamente, le riunioni di redazione sono organizzate per team. Durante ogni incontro, viene redatto un verbale che verrà condiviso con gli altri gruppi al termine della discussione, in modo da garantire un costante aggiornamento per tutti. L’organizzazione avviene preventivamente su WhatsApp, cercando di trovare un orario e un giorno compatibili e comodi per tutti: questo può essere particolarmente impegnativo durante il periodo degli esami. Stabiliti i dettagli online, ci incontriamo fisicamente per discutere e lavorare insieme.

Quali sono le strategie comunicative intraprese? Avete contenuti diversi e metodi comunicativi più efficaci a seconda della piattaforma su cui postate?  

Le nostre strategie comunicative sono attentamente studiate a partire da grafici e adattate in base alla piattaforma su cui pubblichiamo i contenuti. In particolare, abbiamo notato che, su Instagram, i reel e le immagini attirano molto di più l’attenzione dei lettori. Questa piattaforma richiede un approccio visivo e immediato, quindi tendiamo a utilizzare poco testo per promuovere notizie o articoli; altrimenti, rischiamo che i lettori non si soffermino a leggere e passino rapidamente oltre. È interessante notare che molti utenti visualizzano le notizie su Instagram, ma poi non approfondiscono il contenuto con l’articolo allegato. Per questo motivo, puntiamo fortemente su elementi visivi come colori vivaci e immagini, che mostrano la nostra identità e rendono i video più accattivanti; ciò crea più interesse e invoglia i lettori a esplorare ulteriormente i nostri articoli. Questo approccio ci permette di massimizzare l’engagement e di rendere le nostre comunicazioni più efficaci.

Come è cambiato il modo di fare giornalismo nell’epoca dei social? 

Il modo di fare giornalismo è cambiato radicalmente nell’epoca dei social media. Oggi, la maggior parte delle persone si informa principalmente attraverso queste piattaforme, tendendo a leggere meno giornali o a dedicare meno tempo alla lettura in generale. Questo cambiamento ci ha spinto a puntare molto sulle nuove tecnologie e sui social media per raggiungere il nostro pubblico. Abbiamo compreso che per attrarre l’attenzione dei lettori è fondamentale adattare i nostri contenuti alle specifiche caratteristiche di ciascuna piattaforma.

Che rapporto avete con i vostri lettori? Qual è il feedback?

Troviamo molto importante il rapporto con il lettore che si deve basare sul rispetto e l’educazione. Per gestire i feedback, ci affidiamo al nostro social media manager, che si occupa di monitorare i commenti e le interazioni sui nostri canali. Quando riceviamo commenti positivi, ringraziamo sempre chi dedica il proprio tempo per apprezzare il nostro lavoro. In caso di commenti negativi, invece, preferiamo mantenere un atteggiamento neutro e non rispondere, per evitare di alimentare discussioni poco costruttive. Se però un lettore ci segnala un errore, interveniamo subito per correggerlo: riconosciamo l’importanza di offrire contenuti accurati e siamo sempre pronti a migliorare.

 

Cambiando il fruitore, cambia anche il modo di proporre la notizia?

Adattare il linguaggio al lettore è fondamentale per garantire che il contenuto venga compreso in modo chiaro e diretto. L’obiettivo principale di un articolo è comunicare un messaggio in modo efficace, creando un legame con il pubblico e stimolando il loro interesse. Se questa connessione non riesce, se la comunicazione non funziona, l’articolo perde il suo valore, il suo impatto e la sua ragion d’essere.

Quali sono gli argomenti che i vostri lettori preferiscono?

I lettori mostrano un forte interesse per notizie sull’attualità e su Torino. Gli articoli di attualità vengono pubblicati principalmente lunedì e martedì, salvo occasioni di urgenza, mentre quelli riguardo Torino escono principalmente il venerdì. Oltre a queste tematiche, i lettori apprezzano anche argomenti più leggeri come l’arte.

Il giornalista oggi è veramente libero? Esistono delle censure/autocensure nei lavori che voi fate?

Il giornalista non è mai completamente libero. Può certamente decidere su cosa scrivere e come farlo, ma sempre nel rispetto delle linee guida e delle condizioni stabilite dalla linea editoriale della testata giornalistica per cui lavora. La sua autonomia creativa, quindi, è inevitabilmente influenzata dalla direzione editoriale, che determina il tono, gli argomenti e l’impostazione generale degli articoli. Nel nostro caso, è l’ufficio stampa a occuparsi della gestione della parte burocratica, valutando le questioni legali relative ai rapporti con l’esterno e prendendo decisioni in merito alla pubblicazione o meno di un articolo.

Che ritorno avete da parte dell’istituzione universitaria?

I partecipanti più attivi provengono dalle facoltà umanistiche, e in parte anche da alcune scientifiche. Una volta entrati a far parte della redazione come redattori, si impegnano a pubblicare un articolo ogni due domeniche. Gli ex studenti universitari, che decidono di continuare a collaborare con noi dopo la laurea, diventano collaboratori esterni e hanno la richiesta di scrivere un articolo al mese.

Francesco Chiorazzo



Il Salice

Il “Salice” nasce nel 1985. Negli ultimi sette anni sono stati pubblicati più di 2000 articoli online.


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