Le montagne di tutti

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di Pietro Savant Levra

Le recenti discussioni tra il principale organo montano, il CAI, ed i cittadini riguardano il futuro posizionamento o meno di croci e statue raffiguranti la madonna o Gesù Cristo in vetta alle montagne e colline italiane. Questo problema è nato soltanto nell’ultimo millennio; n precedenza quasi nessuno si è posto questa questione considerata come ovvia.

Un simbolo in vetta ad una montagna è molto importante poiché rappresenta per lo scalatore il concreto raggiungimento dell’obbiettivo per cui tanto ha faticato. Oltre che a rimandare ad un significato prettamente votivo, esse sono il ricordo di tutti i caduti in guerra durante gli scontri avvenuti tra i valichi, nelle trincee e negli appostamenti limitrofi alla cima.

 

La decisione presa dal CAI, ovvero il Club Alpino Italiano, massima organizzazione montana, colei che prende le principali decisioni in ambito alpino e non, ha deciso di porre una fine alla collocazione delle croci di vetta. Inoltre quest’ultime sono state definite anacronistiche ed inopportune soprattutto nella società odierna.

Il noto alpinista Reinhold Messner, riconosciuto da molti come anarchico ma altrettanto influente, definisce il dibattito inutile, ma comunque approva questa decisione, spiegando che tale fenomeno esiste principalmente solo sulle Alpi e non in altre catene montuose. Infine il cosiddetto “re degli ottomila” non risulta sorpreso della scelta poiché da tempo prosegue il dibattito per definire la proprietà morale delle montagne.

Il CAI però in un secondo momento ha specificato che le croci già presenti non verranno rimosse ne modificate. Chi si oppone alla decisione insiste invece sulla continuità degli antichi valori, su come non sia giusto interrompere questa tradizione più che centenaria. Essi affermano anche che ogni montagna è anche simboleggiata dalla croce posta su essa, direttamente proporzionale all’altezza, storia ed importanza di tale cima.

Ovviamente anche i politici si sono espressi su tale ambito; principalmente la destra si è dichiarata fortemente contro la decisione di una iniziale ipotetico pensiero di rimozione delle croci e state varie. Questo dibattito rimane abbastanza fine a se stesso poiché le importanti montagne italiane ormai conquistate possiedono la “propria” marchiatura, dunque il quesito si porrebbe soltanto a qualche colle sconosciuto ed isolato.

Redazione



Il Salice

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