Le infinite prospettive della morte

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Spesso si tende a non affrontare l’argomento della morte; ci spaventa non sapere che cosa succede dopo la vita.
In molte opere di Foscolo è presente il tema della morte e del sepolcro: egli attribuisce a ciò una rilevanza personale. Per l’autore la morte rappresenta la fase in cui si raggiunge un porto tranquillo e sereno dopo aver vissuto in un mosso e burrascoso mare. Morire significa permettere alla nostra anima di raggiungere una situazione di pace eterna. La tomba permette di mantenere in vita il ricordo tra il vivo e il defunto, ma Foscolo non crede nell’aldilà cristiano tuttavia nella corrispondenza d’amorosi sensi. Una dote divina che permette all’uomo di raggiungere l’immortalità paragonabile agli dei.

Giacomo Leopardi trascorre la sua vita indagando sulla felicità e sul perché viviamo se siamo infelici. Il poeta vede la morte come un dolore da cui non si puo sfuggire e l’unica soluzione è attenderla.  Egli riesce a superare il pensiero della cessazione della nostra esistenza affermando che vivere è necessario, come il marinaio sente la necessità di navigare.


Soffermandoci a riflettere su questo grande argomento possiamo dire che conosciamo il mondo antico anche grazie alla morte, come per esempio grazie allo studio delle necropoli si è giunti a ottenere molte informazioni riguardanti il passato. La storia, inoltre, è costruita da eventi passati correlati alla fine dell’esistenza di popoli.
Lucio Anneo Seneca, filosofo latino, scrive “Chi non vuole morire si rifiuta di vivere, perché la vita ci è stata data a patto di morire. La morte è il termine certo a cui siamo diretti e temerla è da insensato, poiché si aspetta ciò che è certo e solo l’incerto può essere oggetto di timore. La morte è una necessità invincibile e uguale per tutti: chi può lamentarsi di trovarsi in una condizione a cui nessuno può sottrarsi? Ma temo che una lettera così lunga ti diventi più odiosa che la morte. Perciò concluderò: pensa sempre alla morte, se non vuoi mai temerla.”
Con questa citazione Seneca ci dice di non temere la morte perché come siamo nati moriremo, non dobbiamo avere paura di ciò che ci succederà dopo ma accettare il fatto che la fine della nostra esistenza è l’ultima tappa della nostra vita e di conseguenza bisogna sfruttare la nostra vita nel miglior modo possibile. Non ha senso vivere con quest’angoscia ma utilizzare questa sensazione per spronarci a raggiungere i nostri obbiettivi

Carlotta Boscolo Sale



Il Salice

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