Realtà ed illusione, il sottile confine
“Cercate sempre, qualunque cosa facciate, di metterci l’anima”
Sono queste le parole con cui Davide Allena, classe 1971, mago prestigiatore, illusionista e collaboratore di Arturo Brachetti, ha concluso il suo intervento alla redazione del Salice questo 03 novembre.
Questa sua passione, tramutatasi poi in carriera, è intrinseca in lui dalla tenera età di 8 anni, quando vide per la prima volta di cosa fosse capace un prestigiatore. Incredibile pensare che mise piede su un palco per la prima volta nell’ormai lontano 1986 a Valdocco, e da quel momento decise di non scenderci più.
Davide inizia la sua carriera come musicista: suonava la chitarra (strumento che ora costruisce per hobby) per poi passare al teatro e decidere infine di voler diventare prestigiatore professionista, carriera che ha intrapreso da ormai 25 anni.
Il teatro è comunque una realtà che non ha mai abbandonato. Infatti fu proprio lui a realizzare la versione teatrale della telenovela “Chica Vampiro” e della serie animata “Mia and Me”, due capisaldi della nostra infanzia.
Sicuramente i giochi di prestigio nelle sitcom piuttosto che nei film sono molto diversi rispetto a quelli realizzabili nella vita reale, davanti ad un pubblico, ma Davide ha messo bene in chiaro che alla fine, anche se molto complessi, sarebbero davvero riproducili.
Collegandoci a questo ci ha raccontato che durante i primi anni si allenava tantissimo per diventare sempre più ferrato, ma data la dimestichezza acquisita durante gli anni le ore passate ad allenarsi ora sono drasticamente diminuite. E in più, come ci ha detto proprio lui, “ora non è più allenamento, è divertimento”
Proprio perché sono anni che fa questo mestiere Davide conosce alla perfezione tutti gli inganni possibili, tra uditivi, visivi, sensoriali, mentali e molti altri. Sicuramente quest’ultimo, anche se il più interessante, è quello di cui dovremmo preoccuparci di più.
L’inganno mentale è pericoloso perché siamo convinti, durante un gioco di prestigio, di aver capito tutto e di avere noi in mano la situazione, e proprio quando ne siamo più certi veniamo smentiti, visto che la realtà dei fatti è ben diversa da quella che ci aspetteremmo. Diversa perché il prestigiatore è effettivamente un manipolatore, ed è proprio per questo che pensiamo di avere il controllo su ciò che sta accadendo, perché è lui stesso a farcelo credere. E per farci toccare mano questo concetto ha svolto davanti agli occhi della redazioni alcune illusioni e dei giochi di prestigio con le carte e le corde durante i quali abbiamo perfettamente compreso il senso della frase “il trucco c’è ma non si vede”.
“Dovete mantenere i vostri dubbi, questi vi tengono vivi, se abbattono i vostri dubbi siete totalmente vulnerabili”
Davide ha voluto essere molto chiaro sul fatto che finché l’inganno avviene all’interno di uno spettacolo non c’è nulla di cui temere, ma qualora le stesse pratiche venissero usate nella vita di tutti i giorni il problema sarebbe più grande di quanto si possa pensare; infatti bisogna rimanere allerta perché non sempre quello di cui si è convinti risulta essere l’effettiva realtà dei fatti.
Proprio per questo Davide ci ha spronato a porci sempre e comunque delle domande e a porle agli altri, perché così ci manteniamo “vivi”, come ha detto lui, ci manteniamo attenti.
Chiedersi i perché delle cose è fondamentale per ampliare il nostro bagaglio di conoscenze e per permetterci di avere una visione a del mondo il più a 360 gradi possibile.
“Ragazzi, pretendete i perché. Più perché chiederete, più risposte avrete e più bagaglio avrete. E fidatevi che vi servirà”