Si stava meglio quando si stava peggio?
di Sara Montersino
“La salute mentale è roba da ricchi”. È così che il rapper italiano Marracash, tramite il testo di una sua canzone, contribuisce alla sensibilizzazione di un argomento caro ai molti ma sconosciuto ai più. La salute mentale è un tema emerso soprattutto nel periodo a seguito della pandemia di coronavirus, quando si è dovuti scendere a patti con le conseguenze di quasi due anni di privazioni e isolamenti. Nel corso del tempo la visibilità di questa problematica è aumentata. Infatti, nel 2023 navigando su Tik Tok non è raro vedere giovani da tutto il mondo che raccontano senza filtri le loro esperienze contro la depressione, l’ansia e la così detta “body dismorphia” (una condizione mentale che ti porta ad odiare il tuo corpo e a trovare difetti in esso). Proprio per questo motivo le parole di Marracash colpiscono a fondo.
Ricercare l’aiuto di un professionista può, infatti, in moltissimi casi gravare economicamente su una famiglia dal momento che in media una seduta da 50\60 minuti da uno psicologo può costare sui 70\80 euro. Bisogna tenere anche a mente che percorsi di questi tipo non si risolvono, nella maggior parte dei casi, in un paio d’anni. Molti ritengono però che la salute mentale sia per i deboli e smidollati. Si parla ovviamente di quelle persone, soprattutto anziane, cresciute in periodi di guerre e di crisi economiche, che sostengono ardentemente che si stava meglio quando si stava peggio. È chiaro che quando i problemi primari sono la fame, la guerra e la siccità la salute mentale non sembra importante ma più un problema “creato” dall’uomo. Nonostante ciò bisogna riconoscere che molte di queste persone hanno una visione della vita estremamente pessimistica che rispecchia i traumi irrisolti del passato. Credo che per affrontare la vita tutti abbiano bisogno di venire a patti con la propria salute mentale, che siano ricchi o no.