Il Laboratorio, una “attitudine di continua ricerca”
di Claudio Gallo e Sara Enrietti
A esattamente 6 mesi dalla vittoria del concorso Mad for Science della DiaSorin con il progetto “La passione per la scienza fila veloce”, avvenuta il 7 ottobre 2021, il nostro Liceo ha inaugurato il nuovo biolaboratorio, finanziato dai fondi ricevuti in premio. L’obiettivo del progetto era quello di analizzare i vantaggi della bioconversione di allevamenti di mosche soldato, a partire dagli scarti delle mense, per produrre un filato da impiegare nell’industria dell’abbigliamento.
L’evento ha avuto inizio in teatro, dove il nostro direttore, don Pier Majnetti, dettosi grato del riconoscimento e orgoglioso di questo viaggio, ha sottolineato l’importanza del fare le cose insieme, della reciproca collaborazione tra i prof e i ragazzi e dei ragazzi tra di loro, al fine di ottenere risultati importanti.
Ha poi preso la parola il nostro preside, il professor Mauro Pace: “Oggi non stiamo celebrando la vittoria, ma un nuovo modo di fare ricerca nella scuola: in Italia abbiamo bisogno della ricerca, ed è auspicabile che accada sempre di più anche nelle scuole”. E ancora: “Il premio non è la fine del percorso ma l’inizio: adesso come scuola ci impegneremo a fare qualcosa, sia per quanto riguarda la didattica con i nostri studenti, sia cercando di lasciare un segno nel territorio”. Infatti poco dopo è stato presentato il progetto della 4ª Scientifico C, suddiviso in “didattica, laboratorio, proteine, formazione ed economia”, che darà continuità al percorso.
Infine è intervenuta la dott.ssa Assunta Croce, Scientific Communication Manager della Fondazione DiaSorin, che ha evidenziato la necessità di promuovere la cultura scientifica nelle nuove generazioni e ha esposto un’idea di laboratorio particolare, inteso “non solo come il luogo dove avviene la concretizzazione della teoria studiata sui banchi di scuola, ma come attitudine di continua ricerca, approfondimento e senso critico”.
Siamo anche venuti a sapere che i nostri docenti di scienze hanno avuto la possibilità di partecipare a percorsi di formazione e aggiornamento, per consolidare e implementare le loro competenze e poterle poi donare a noi studenti.
Poi, lo spostamento all’ultimo piano, dove c’è il nuovissimo biolaboratorio, ricco di nuove strumentazioni di precisione, che permetteranno di fare sperimentazioni in ambito di biologie molecolari, genetica e microbiologia, oltre a permettere a tutti gli studenti di fare d’ora in avanti nuovi generi di esperimenti.
Come redazione del Salice abbiamo poi avuto la possibilità di intervistare la dott.ssa Croce, a cui abbiamo chiesto quali caratteristiche avessero convinto la giuria a scegliere proprio il progetto di Valsalice: “Il tema del progetto era legato agli obiettivi (sdg) dell’agenda 2030 dell’Onu, che riguardano i diversi tipi di sviluppo sostenibile. Lo scorso anno abbiamo pensato di fare un focus sull’sdg numero 12 (economia circolare) e numero 11 (infrastrutture ed imprese), e ci piaceva la possibilità che la scuola potesse riflettere su progetti o soluzioni da cui si sarebbero potute poi creare delle idee per la base di una startup su cui investire per i temi dell’economia circolare. Quindi sicuramente la sostenibilità era un argomento centrale e il progetto presentato dal Valsalice è stato valutato molto positivamente da questo punto di vista proprio perché aveva centrato in pieno l’aspetto delle infrastrutture, e anche perché la scuola è stata capace di proporre una soluzione legata appunto ai temi dell’economia circolare concretamente realizzabile anche all’interno di un contesto scolastico”.