Una sfida contro il tempo

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di Francesco Icardi

Catullo, Saffo, Omero, Esiodo sono alcuni dei numerosi autori che vengono citati quando si parla della vasta tradizione letterari del mondo classico. Questi autori non sono da considerarsi “fantasmi” del tempo che fu, ma sono tuttora vivi. I loro nomi risuonano quotidianamente nelle classi dei licei, sono fonte d’ispirazione per diversi autori attuali e non solo. In più sono oggetto di interesse per numerosissimi giovani che si vogliono avvicinare al mondo classico.

Potrebbe apparire strano come all’interno dei programmi dei licei italiani vi siano ancora personaggi vissuti oltre 2000 anni fa di cui a volte sono giunti soltanto pochissimi frammenti di papiro. Per non parlare delle limitatissime informazioni sulla loro vita. Di alcuni si dubita addirittura dell’esistenza. Se tutto ciò appare già così com’è bizzarro, è ancora più difficile capire il motivo per cui i nuovi ragazzi nati dopo l’inizio del secondo millennio riescano ancora ad appassionarsi a questi testi cronologicamente molto lontani da loro. E’ come se quei versi continuassero a parlarci, a dire qualcosa al nostro cuore ormai atrofizzato ed anestetizzato da una società del “tutto e subito”.

La poesia classica greca e latina, riesce a combattere e molto spesso a sconfiggere il tempo. Ciò è la dimostrazione che, sebbene il tempo passi e porti con sé diverse mutazioni nei costumi e nelle abitudini, l’animo umano invece riamane immutato e immutabile, dal momento che uno studente delle superiori è in grado di provare le stesse emozioni che provava un ragazzo poco più grande di lui nato (forse) nell’84 a.C. come ad esempio Catullo. Gaio Valerio Catullo, poeta Latino nato a Verona, espone nei suoi numerosi “carmina” il suo amore smisurato per Lesbia, una donna più grande di lui, che lo porta a gioie e sofferenze. Le stesse emozioni di Catullo sono riscontrabili ancora oggi nei ragazzi che entrano a contatto con l’amore.

Inoltre l’essere umano dovrebbe essere naturalmente propenso verso la letteratura. Essa stimola l’uomo alla ricerca delle grandi domande della vita che tutti prima o poi si pongono e delle quali tutti cercano una risposta sicura e certa. Gli uomini necessitano di queste risposte ed una via accessibile che conduce a queste è la letteratura; un tale desiderio era già stato intuito da Socrate nel V secolo a.C.: “Una vita senza ricerca non è degna per l’uomo di essere vissuta”.

Lo studio della letteratura classica aumenta il bagaglio culturale di ogni individuo. Elemento molto importante nel percorso della vita: stimola il dialogo e l’apertura con una maggior varietà di persone. Per uno studente delle superiori forse potrebbe essere ancora difficile capire il motivo della fatica che porta con sé lo studio della letteratura, probabilmente lo potrà solo comprendere tra un po’ di anni; in fondo, come dice un famoso detto: “ognuno raccoglierà poi, quel che semina adesso”.

Redazione



Il Salice

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