Come nascono le storie
Pablo Trincia è un autore che ha introdotto la formula comunicativa del podcast in Italia. Nato a Lipsia, in Germania nel 1977, è un autore televisivo, giornalista e famoso podcaster. Ha avuto una vita piena di eventi eclatanti e traumatici allo stesso tempo ma specialmente ha passato le sue giornate, i suoi anni a difendere chi non aveva voce in capitolo o a raccontare storie cruente e malinconiche, come il suo più famoso podcast “Veleno”, che racconta la triste storia di 16 bambini, che abitavano tra i comuni di Massa finalese e Mirandola in Emilia Romagna, allontanati dalle loro famiglie per gravi accuse di satanismo e pedofilia-pedopornografica. Inoltre ci ha illuminato con la narrazione degli avvenimenti di “Costa Concordia”, naufragata nel 2012 davanti all’isola del Giglio con a bordo più di 4000 persone, la più grande nave passeggeri ad aver mai fatto un naufragio. Trincia coinvolge nelle storie con la sua capacità di raccontare, permette di immergersi nella vita delle persone e fa riflettere sugli avvenimenti accaduti instillando dubbi e costringendoci a scavare oltre la superficie. Tra le sue molte occupazioni, è stato anche un inviato nel 2009 delle Iene, esordendo con un servizio sull’arresto di un narcotrafficante.
Pablo Trincia, inoltre, è anche uno scrittore. Infatti, partendo dai podcast riportati sopra, ha scritto il libro “Come nascono le storie” per approfondire il più possibile la storia delle vittime e dei presunti “colpevoli”. Abbiamo ascoltato le sue parole nella presentazione del romanzo presso Edit Porto Urbano.
Il giornalismo d’inchiesta è professione delicata, ricca di insidie, come è naturale che accada là dove la verità assume contorni sfumati. Per narrare il suo approccio alla notizia e per chiarire le migliori metodologie comunicative per raccontarla, Trincia ha scritto il suo ultimo romanzo, appena uscito, “Come nascono le storie”, un mix tra l’intrigante storia della sua vita, come non l’aveva mai comunicata prima, e tecniche per migliorare la scrittura o per entrare nel complesso ma meraviglioso mondo dei podcast.
Pablo Trincia non era mai riuscito a raccontare le sue memorie prima d’ora perché gli risultava troppo doloroso ma, pochi mesi fa, ha deciso di scavare nel passato per riscoprire la sua storia anche se non gli è risultato facile. Visto che, come dice nel libro, la nostra storia ci viene raccontata perché dell’infanzia ci ricordiamo ben poco. Inoltre lui ripete sempre l’assunto per cui “se scavi nel passato, trovi il futuro” in quanto la nostra vita, il nostro lavoro, i nostri hobby dipendono da qualcosa che ci è accaduto nel passato e aiuta a spiegare ciò che siamo oggi.
Secondo Trincia per essere un giornalista, non uno qualunque ma un giornalista eccezionale, oltre ad amare il proprio lavoro (con pregi e difetti) bisogna essere curiosi, audaci e immedesimarsi nelle storie altrui per comprenderle a fondo. Ci spiega che per fare bene questo lavoro servono “creatività intuito e intraprendenza”, ma anche il coraggio di affrontare gli ostacoli che ci complicano il cammino e uscire dagli schemi. Servono però anche logica e studio per trovare fonti attendibili e documentarsi a fondo sulla vita di ogni singolo componente del racconto.
E’ molto avvincente il fatto che lui non intervisti i singoli individui di un racconto ma conversi con essi. E’ infatti necessario mettere a proprio agio le persone che devono raccontare una storia o un avvenimento complicato o doloroso. Inoltre è fondamentale fare capire all’intervistato che a chi ascolta importa veramente di ciò che ha da dire. Inoltre è essenziale essere cortesi e rispettare gli spazi e i limiti dei singoli, senza spingersi troppo oltre e alzare un muro con la persona seduta davanti a noi o dall’altra parte del telefono.
La scoperta della modalità di comunicazione attraverso il podcast rivela una storia curiosa. Trincia è venuto a conoscenza del primo podcast nel 2014. Un podcast di Sarah Koenig, che aveva tentato di fare un esperimento assolutamente in controtendenza, riuscito, però, alla grande. Nel podcast parlava di un ragazzo condannato all’ergastolo per un omicidio che non aveva commesso. L’ha ascoltato per caso dopo aver sentito uno dei suoi idoli, il giocatore di basket del NBA Manu Ginobili, dirsi entusiasta di questa nuova serie. Trincia, come cita nel libro, ammette che la sera dell’ascolto di quel podcast è stata quella “in cui la mia vita professionale è cambiata”. Gli ha infatti aperto un nuovo mondo che lo appassiona ancora tutt’oggi.
“Raccontare le storie con la voce. Quello strumento antico come l’umanità, la narrazione orale, mi aveva fatto riscoprire il piacere di ascoltare e immaginare i fatti, le persone, i luoghi. E, soprattutto, aveva una qualità che gli altri mezzi non avevano, era democratico.”
Pablo Trincia, Come nascono le storie