It ends with us – Siamo noi a dire basta

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It Ends With Us, uscito in Italia il 21 agosto, è un adattamento del primo romanzo dramma sentimentale di Colleen Hoveer, in cui si racconta la storia di Lily Bloom, imprenditrice di successo che gestisce un negozio di fiori, come aveva sempre sognato fin da piccola.

Lily si ritrova a partecipare al funerale del padre, uomo egoista e violento che, fin da quando era piccola, aveva sempre sfogato la sua rabbia su di lei e su sua madre, senza che quest’ultima avesse mai avuto il coraggio di denunciarlo. Al ritorno dal funerale del padre, la protagonista si ritrova ad ammirare il cielo notturno di Boston da una terrazza ed è proprio lì che Lily fa la conoscenza di una persona che sconvolgerà la sua vita tranquilla: Ryle Kincaid, affascinante e brillante neurochirurgo con una carriera in ascesa, che, sebbene restio a farsi coinvolgere in relazioni sentimentali, sembra  tuttavia non riuscire a starle lontano. Dopo varie uscite in cui hanno potuto conoscersi meglio a vicenda, tutte le riluttanze di Ryle iniziano a crollare: pare proprio che Lily abbia fatto breccia nel suo cuore.

Inizia così tra i due una relazione talmente travolgente che a Lily pare troppo bella per essere vera… e infatti Ryle con il tempo si rivelerà essere un uomo alquanto aggressivo e violento, soprattutto dopo l’incontro casuale di Lily con Atlas Corrigan, il suo primo amore. Questo per Lily sarà come fare un tuffo nel passato, ma c’è una differenza: questa volta Lily non intende far sì che la storia si ripeta.

Colleen Hoveer, in questo romanzo, pone particolare attenzione sugli aspetti di una relazione malata, caratterizzata da dipendenza emotiva. L’autrice ha dunque voluto far prendere coscienza al lettore di quante persone si ritrovino in una relazione tossica e di quanto sia difficile uscirne o anche solo confrontarsi con qualcuno.

La Hoveer scrive che il pesante fardello che Ryle porta con sé da anni è la spiegazione dei suoi comportamenti, ma non lo giustifica. Quello che l’autrice tenta di spiegare attraverso le righe del suo romanzo è che nei molti casi di abuso e/o violenza, chi commette tali gesti molto probabilmente ha subito dei traumi in passato che si porta appresso ancora adesso, il che lo rende una persona “malata”.

Il lieto fine della storia, comunque sia, vuole essere un messaggio positivo per tutte quelle persone che si trovano a vivere situazioni simili, mostrando che anche da relazioni tossiche si può, ma soprattutto si deve uscire.

Giorgia Orlandi



Il Salice

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