“San Leo: una rocca e due chiese” – Umberto Eco

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Nella Valle del Marecchia, in Romagna, fra Marche e Repubblica di San Marino è situata la cosiddetta “capitale del Montefeltro”, San Leo, che prende il suo nome dal dalmata Leone, che ritiratosi in queste zone a vita eremitica, contribuì all’avvento del cristianesimo nel IV secolo.

Il periodo di massimo splendore per San Leo fu il Medioevo, grazie alla presenza della famiglia Montefeltro, ma altri motivi di fama per questo piccolo borgo pittoresco furono il passaggio di San Francesco nel 1213 e di Dante nel 1306.

Cittadina alquanto contesa durante la storia, prima dai Malatesta e dai Montefeltro, e in seguito dai Medici e dai Dalla Rovere, per poi finire nelle mani dello stato Pontificio nel 1631.

Luogo di grande turismo offre un piacevole salto nel passato, nei secoli IX e XI, grazie alla presenza della fortezza, de “La Pieve romanica” e della Cattedrale, duomo di San Leo.

La fortezza ha origini molto antiche risalenti al VI secolo con le guerre tra Goti e Bizantini, fu una struttura sempre molto contesa che trovò un effettivo padrone solo nel 1441 con Federico da Montefeltro.

Così la definisce il Bembo nel 1513: “La città di Montefeltro e la sua rocca, fortissimo propugnacolo e mirabile arnese da guerra della regione”



A causa del governo diretto dello Stato Pontificio la fortezza di San Leo divenne un aspro carcere e un luogo di inenarrabili torture, e nelle celle di questa infelice prigione finì i suoi giorni il famoso alchimista Cagliostro, il 26 agosto 1795, che rese questo luogo ancora più noto.

L’atto di morte, ancora conservato nell’archivio parrocchiale di San Leo, redatto in latino dall’arciprete Luigi Marini cita: “… finalmente per sentenza della Santa Inquisizione relegato in carcere perpetuo nella rocca di questa città…”

Oggi al suo interno sono presenti mostre di armi, armature e strumenti di tortura, informazioni sulla vita militare nel Medioevo, sul famoso alchimista e la possibilità per il pubblico di visitare le celle che tennero rinchiusi famosi reclusi con tanto di contenuti multimediali e descrizioni minuziose.

La Pieve romanica, invece, è il più antico monumento religioso del Montefeltro, realizzato nel IX secolo, dedicata a Santa Maria Assunta e la tradizione vuole che venne costruita sulla celletta dove San Leone si ritirava in preghiera. Questo edificio presenta una pianta basicale a tre navate, cripta e bresbiterio. Ancora visibili in questa chiesa sono le panche utilizzate dalle famiglie più abbienti dell’epoca e la suggestiva cripta ancora completamente intatta.

La cattedrale e duomo di San Leo, datato 1173, si innalza sui resti di una più antica fondazione religiosa, il Duomo altomedievale, realizzato nel VII secolo quando Sal Leo divenne sede di una nuova diocesi.

Mirabile esempio di stile romanico presenta al suo interno un ricco e suggestivo apparato decorativo con simboli del Cristianesimo primitivo. Edificio che in origine non era isolato ma comunicante con la torre campanaria e la “Cittadella Vescovile”.

Come citato prima San Leo è anche nota per il passaggio di Dante Alighieri nel 1306 fu ospite di Uguccione della Faggiola a Casteldelci, e la breve distanza da San Leo ha sicuramente favorito la conoscenza diretta da parte del poeta della rupe leontina citata nel Purgatorio.

“Vassi in Sanleo e discesi in Noli, montasi su in Bismantova e ‘n Cacume con esso i piè; ma qui convien ch’om voli”

Alice Santucci



Il Salice

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