La bellezza salverà il mondo
“La bellezza salverà il mondo” sono le parole che Dostoevskij fa pronunciare al principe Myskin, protagonista del suo romanzo L’idiota. Dostoevskij si riferiva alla bellezza dell’anima ma questo concetto può essere interpretato anche al di là del contesto spirituale. Questa citazione è lampante soprattutto in questo periodo estivo nel quale si presentano più occasioni per scoprire e ammirare i beni dell’umanità.
Per prima cosa, però, è bene specificare il significato di bellezza; non è bello ciò che abbaglia momentaneamente perché piacevole alla vista, ma ciò che racconta una storia, ciò che unisce le persone nello spazio e nel tempo e che stimola il desiderio di migliorare sé stessi e la società.
Da sempre negli uomini nasce l’esigenza di creare qualcosa che superi la vita stessa, che lasci il segno nel mondo e che possa raggiungere le generazioni successive, per sentirsi immortali.
Il grande valore dell’arte, della letteratura e della musica è la capacità di trasmettere i valori e i pensieri di un’epoca, che spesso continuano ad essere attuali, anche dopo molti secoli. La vera bellezza è qualcosa che riempie il cuore perché tramandatrice di lavoro, fatica e tradizioni altrui. Basti pensare al Partenone: lo stupore negli occhi di chi si ritrova davanti rappresenta la bellezza, non solo per la struttura imponente ma anche perché racconta la storia di un popolo.
Non sempre, però, si riesce a cogliere la bellezza, specialmente in una società nella quale si prediligono le novità e lo stupore. L’esempio più evidente sono gli studenti, che spesso davanti alla meraviglia di una poesia di Catullo o di una composizione di Beethoven non colgono veramente la bellezza intrinseca in essa, regolarmente offuscata dalla distrazione, dalla stanchezza o dal carico di studio. Il passaggio da assimilare passivamente delle informazioni a capire a fondo un argomento sta proprio nel comprendere cosa vuole trasmettere. Ma non sono solo gli studenti a dover fare questo passo, infatti, sono in molti a non capire che per guardare al futuro e all’innovazione bisogna partire dalla bellezza che ci circonda.
Per questo motivo, un obiettivo per questa estate potrebbe essere quello di fermarsi e guardare. Meravigliarsi davanti ad una poesia, ad un edificio o ad un dipinto e capire cosa vuole veramente comunicare è il primo passo per salvare il mondo.