La scelta di Ludovica
La redazione del Salice ha avuto l’occasione di incontrare un’ex studentessa di Valsalice, Ludovica Aghemo. È stata la possibilità di un approfondimento per orientamento universitario. Ludovica, oltre a portarci la sua testimonianza, ci ha anche dato consigli per affrontare con coraggio la nostra carriera universitaria e la nostra vita.
Diplomatasi nel giugno del 2014 al liceo classico, come molto spesso accade ha dovuto scegliere l’Università in cui iscriversi in meno di un’estate. Presa dall’agitazione e dalla fretta ha optato per Giurisprudenza, ma si è rivelata fin da subito la strada non giusta per lei. Nonostante ciò, almeno inizialmente era determinata a proseguire con gli esami, ma superato il primo anno ha deciso di interrompere i suoi studi giuridici per dedicarsi ad altro. La sua seconda scelta è stata quella di Biotecnologie, a Novara, ma anch’essa si è dimostrata ben presto poco adatta e non appagante. Ha deciso anche in questo caso di interrompere gli studi. “Ero in un momento difficile”, ha ammesso Ludovica, “vedevo tutti i miei amici che iniziavano a laurearsi e a portare a casa risultati concreti, mentre io non avevo ancora concluso nulla; anzi, dovevo ancora iniziare”. A questo punto ha deciso di dedicare un po’ di tempo a se stessa e riflettere sul da farsi. “Tornassi indietro probabilmente mi prenderei un anno sabbatico per viaggiare e pensare a come avrei voluto il mio futuro”. Invece in poco tempo si è di nuovo iscritta all’università, questa volta all’indirizzo di Lettere all’UniTo, che ha portato a termine con una Laurea e al giorno d’oggi lavora presso l’Università degli Studi di Torino.
Molte domande sono emerse da parte di noi ragazzi che avevamo ascoltato le sue parole e altrettanto numerosi sono stati i consigli che ci ha dato da adottare come linee guida per la nostra scelta universitaria. Innanzitutto, bisogna scegliere un’università che piaccia per le materie che si studiano, senza preoccuparsi di quali possano essere gli sbocchi lavorativi (a meno che non si abbia già in mente esattamente il lavoro che si vuole fare e allora in quel caso la scelta universitaria è funzionale solo al conseguimento di quell’obiettivo). Ha smentito il mito troppe volte utilizzato in maniera impropria: “Con le materie umanistiche non si mangia”; lei stessa è la prova che se si dimostra passione e determinazione per ciò che si studia si troverà naturalmente lavoro, non necessariamente nell’ambito degli studi intrapresi. Ludovica dopo la laurea in lettere cura l’organizzazione insieme ai docenti di master internazionali..
Ci ha fornito indicazioni pratiche anche sugli esami e sul piano di studi delle tre università che ha frequentato. Una nota positiva più volte sottolineata delle facoltà umanistiche è la possibilità da parte dello studente di crearsi un percorso a scelta scegliendo tra i diversi esami proposti, che sono tra i più diversi e apparentemente distanti tra loro, in quanto toccano materie quali letteratura (italiana e straniere), latino, greco antico, storia, filosofia e arte.
Ludovica, nella semplicità del suo racconto è riuscita a trasmetterci insegnamenti di vita sempre e comunque validi. Non dobbiamo demoralizzarci di fronte alle sconfitte e nel caso specifico del cambio dell’università non dobbiamo considerare persi o buttati via gli anni trascorsi a studiare ciò che poi non si è portato a termine. È normale cambiare università: sono esperienze che ci fanno crescere e comprendere meglio la realtà in cui viviamo, ci fanno sconfiggere la paura di poter sbagliare perché è solo sbagliando che si impara. Ancora più importante, tutto ciò che facciamo dobbiamo farlo di nostra iniziativa, senza essere influenzati da ciò che gli altri ritengano essere più giusto per noi o dai commenti negativi delle persone che ci circondano, perché – questa è una verità indiscussa – alla fine il karma gira.