Un Babbo Natale in Forma

Piazza

di Giada Bancale e Giorgio Torri

Vestito rosso, barba bianca e tanta voglia di fare del bene. Come ogni anno una valanga di Babbi Natale ha invaso Torino per portare un sorriso ai bambini malati del Regina Margherita. Un’abitudine che scalda i cuori ed aiuta ad affrontare con più leggerezza il difficile momento del dolore per giovani costretti a letto e genitori preoccupati pr la sorte dei loro ragazzi.

Il Salice ha avuto la possibilità di porre qualche domanda a Silvia Peruccio, membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Forma e organizzatrice dell’evento “Un Babbo Natale in Forma”, svoltosi dal 3 al 4 dicembre in Piazza Polonia. 

Quando e come nasce la Fondazione Forma?

“Forma (Fondazione Ospedale Infantile Regina Margherita) è nata nel 2005, grazie ad un gruppo di famiglie e al professor Piero Abruzzese, al tempo cardiochirurgo presso il Regina Margherita, con l’obiettivo di incentivare l’eccellenza dell’ospedale e donare un sorriso ai bambini nonostante la malattia.”

Come e quando nasce “Un Babbo Natale in Forma”?

“Un Babbo Natale in Forma è ideato dai membri dell’associazione nel 2010. Inizialmente l’intento era quello di superare il guinness dei primati, portando quanti più volontari camuffati da Babbo Natale possibile in Piazza Polonia, ma i Torinesi hanno risposto all’iniziativa con così grande adesione ed entusiasmo da fare sì che Forma scegliesse di organizzare nuovamente l’evento negli anni successivi.”

 

 

Qual è lo scopo dell’evento e in cosa consiste?

“L’evento consiste nel colorare Piazza Polonia radunando quante più persone possibile con addosso i costumi da Babbo Natale distribuiti dai volontari nel mese di Novembre. Quest’occasione ha due fini principali, ovvero regalare ai giovani ricoverati una giornata di gioia nonostante le difficoltà e raccogliere fondi per progetti che variano in base all’anno, ma che hanno sempre come scopo ultimo quello di supportare il Regina Margherita.”

Qual è la reazione dei bambini solitamente?

“I bambini non vedono l’ora di prendere parte all’evento. Infatti anche quelli che, per varie ragioni, non possono alzarsi dal letto ci chiedono di poter partecipare e allora siamo noi a portare lo spettacolo anche all’interno dell’ospedale per fare sì che anche loro possano apprezzarlo.”

 

 

Quanto tempo si impiega per organizzare l’evento e quanti hanno partecipato quest’anno?

“Questo evento ha una preparazione lunghissima che inizia già 8/10 mesi prima, perché soltanto in una giornata arrivano 17000 persone travestite da Babbo Natale. Quindi tutto deve essere fatto nei minimi dettagli per garantire la sicurezza di tutti.”

Malattia e sorriso sono due parole inconciliabili? Si può trovare la forza di sorridere nella malattia?

“Posso ripetervi quello che mi dicono i dottori: che il sorriso che porta questo evento spesso aiuta i bambini ad affrontare la malattia, li distrae, ma questo evento non regala un sorriso solo ai bambini, ma anche ai genitori e aiuta tantissimo anche ad essere ottimisti, è quello che vogliamo regalare noi in questa giornata.”

 

 

Ci può raccontare qualche episodio particolare, curioso o toccante di questi anni?

“Un episodio che ricordo è quello di quando abbiamo fatto uno “scherzo” ad un bambino che ci aveva richiesto la visita di un calciatore della sua squadra del cuore…Grazie ai nostri volontari siamo riusciti a contattare proprio quel calciatore ma, oltre a lui, abbiamo portato anche un calciatore più “anziano”. Entriamo nella stanza con il calciatore più “anziano” spiegandogli che lui era l’unico membro della squadra disponibile e, ovviamente, il bambino era un po’ deluso, ma subito dopo il suo idolo spunta fuori da dietro alla porta e il bambino, nonostante fosse immobilizzato a letto, stava per saltare in piedi dalla felicità!”

 

Ci sono altre iniziative all’orizzonte?

“Diciamo che ogni anno ci sono nuove iniziative, è tutto sempre in cambiamento, per esempio quest’anno hanno partecipato i canottieri! Ogni anno questo evento si arricchisce di nuove idee.”

Dovendo riassumere l’evento in un’ unica parola o concetto, quale potrebbe essere?

“Io la descriverei con magia perché è un evento appunto magico che porta felicità in un luogo che può essere spesso molto triste.”

 

 

Redazione



Il Salice

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