L’uomo che perde l’umano
Nella sua canzone Bambino al vento Francesco Guccini diceva : “Io chiedo come può l’uomo uccidere un suo fratello”. Eppure al termine della seconda guerra mondiale ci furono milioni e milioni di morti.
E’ stato l’uomo a rinchiudere un suo fratello all’interno di un campo di concentramento in cui gli faceva subire pene di ogni tipo.
Venivano fatti appelli di ore e ore dei detenuti che stavano nudi sotto la pioggia o la grandine perché le guardie volevano sfoggiare il proprio potere sui poveri deportati che venivano maltrattati in continuazione.
Le donne erano vera e propria merce di scambio ed erano destinate al bordello per far divertire le guardie. Il cui scopo era prima di tutto mettere gli uni contro gli altri ponendo in essere favoritismi e altri meccanismi affinché ci fosse un clima ancora più pietoso tra i prigionieri. Questi ultimi infatti tra di loro avevano instaurato dei rapporti principalmente di competizione, ma del resto in situazioni del genere in cui la sopravvivenza è eventuale è difficile pensare alla solidarietà.
Quando i deportati arrivavano alla stazione di Mauthausen e passavano per la città tutti gli abitanti del posto erano al corrente di cosa stesse succedendo ma nessuno faceva nulla. Anzi, il popolo appoggiava l’enorme sopruso fatto verso gli ebrei. In questa foto infatti vengono ritratti gli ebrei forzati a lavare le strade della capitale austriaca e gli abitanti impegnati a guardarli senza inorridirsi, anzi compiaciuti.
Jean-Claude Romand era un padre di due bambini, era un cittadino ed era soprattutto un uomo. Nel romanzo di Emanuele Carrere, L’avversario, si racconta questo terribile fatto dio cronaca nella Francia degli anni ’80. Come posseduto da una forza superiore sperperò qualsiasi sua ricchezza e tolse la vita a moltissime persone. Questo significa che qualsiasi uomo potrebbe porre in essere la sua stessa condotta. Qualsiasi uomo potrebbe uccidere i propri parenti. Viene spontaneo chiedersi il perché delle sue azioni, e anche perché l’uomo ha acconsentito a vedere i suoi fratelli seviziati e poi inceneriti in un campo di concentramento.
Ogni tot si viene a conoscenza di episodi osceni come il caso del Massacro del Circeo; una guerra; il padre che rinchiuse la figlia in un bunker per anni; l’attentato alle torri gemelle; l’attacco al Bataclan e tanti altri. Ogni volta l’uomo è sconvolto e inorridito da questi fatti ma è come se se ne dimenticasse ogni volta. Il 27 gennaio dovrebbe essere il giorno della memoria, ma nelle scuole e nemmeno nelle case si ricorda più nulla . Per molti bambini il 27 gennaio è una data come un’altra. Lo stesso il 23 maggio del 1992.
Queste date vennero segnate per essere ricordate affinché l’uomo non commetta più gli stessi errori, invece l’uomo è recidivo. A distanza di anni, oggi, nel 2022 si teme lo scontro ormai sicuro con la terza guerra mondiale. Le oscenità di cui l’uomo è capace sembrano non bastare per porre fine al male.