Germania Est, Germania Ovest: due storie, due patrie

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Una barriera, un crollo e una città di colpo nuovamente riunita. La distruzione del Muro di Berlino ha permesso il ricongiungimento di due Germanie agli antipodi e il tempo ha di certo cicatrizzato le ferite più profonde di cui, però, rimangono i segni. Il chi, tuttavia, abbia diritto a raccontare quanto è accaduto, è un dibattito aperto tutt’ora. È immediata, e forse facile, infatti, la stigmatizzazione del “non l’hai vissuto, non puoi narrarlo”, ma è realmente così? Charlotte Gneuss, autrice tedesca, Vincenzo Latronico, scrittore italiano, e la giornalista Francesca Sforza si sono interrogati in merito a ciò in occasione di una discussione al Salone del Libro.

È cruciale perseguire la “cultura della memoria”, ricordare e non rielaborare ciò che la capitale europea ha vissuto per tre decenni nel secolo scorso. Radicalmente divisa tra influenza americana e sovietica, dal crollo del muro la città si è mano a mano sempre più occidentalizzata ed è stata oggetto di una riprovevole cancellazione storica, sintomo della volontaria cecità nei confronti dell’est. La transizione da socialismo a capitalismo ha inevitabilmente portato, dunque, a un sentimento di voce in capitolo persa, a un irrefrenabile dinamismo perlopiù fagocitato dal denaro. Di conseguenza, è di fondamentale importanza valorizzare quelle storie incredibili di persone, che altrimenti verrebbero dimenticate, e la storia di un paese geneticamente legato alla Russia che ormai non c’è più. Anche dunque giovani scrittori, come Charlotte Gneuss, i cui genitori abitavano nella Germania di influenza russa, hanno dunque sia il titolo sia il dovere di raccontare e tramandare affinché perduri nel tempo la memoria di una zona di Berlino ormai non più esistente. Le esperienze delle due aree sono infatti state estremamente differenti, nonostante un notevole ascolto e avvicinamento reciproco.

Il fulcro della riflessione si è poi orientato verso tematiche più politiche, sia riguardanti l’attuale politica in Germania, sia incentrate sulle alleanze tra Ucraina e Russia e il sentimento di empatia per quest’ultima talora provato, per gli stretti rapporti passati.

Maddalena Donna



Il Salice

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