Il fratello necessario

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di Giulia Mongiano
Litigi, schiaffi, calci e urla. Spesso viene in mente questo quando si pensa a una coppia di fratelli. In realtà è molto di più, significa amore, compagnia, condivisione, aiuto, responsabilità, confronto. Solitamente non è rilevante l’età, poiché in base a questa ci sono dinamiche diverse. Ad esempio qualora due bambini fossero molto vicini di età riuscirebbero a giocare insieme e a tenersi compagnia, mentre se fossero distanti si creerebbe nel maggiore un notevole senso di responsabilità, mentre il minore troverebbe un esempio da seguire. In ogni caso avere più figli in casa che siano due, tre o quattro cambia radicalmente il clima familiare. Innanzitutto indipendente dall’età è sicuramente la condivisione; infatti si mettono in comune i giocattoli, gli spazi, ma anche le attenzioni dei genitori, che non vogliono far mancare nulla ai propri figli, ma inevitabilmente devono concentrarsi su più persone e non
soltanto su una.
Tutto ciò fa comprendere che non sempre sia possibile avere tutte le attenzioni per sé, perciò è bene imparare a chiederle per le occasioni più importanti e cercare di adattarsi ed essere autonomi nelle altre. Nella crescita dei bambini avviene lo sviluppo di un altro fattore essenziale: la responsabilità, non solo nei propri confronti, ma anche in quelli dei propri fratelli. Questo soprattutto se si è il maggiore, ma in ogni modo ognuno è responsabile per se stesso e per gli altri, quindi si è più vigili e attenti in ogni situazione e riguardo ogni singola azione.
Inoltre, senza dubbio, avere molte persone in casa porta ad avere modelli differenti da analizzare e capire, e di conseguenza diversi esempi da seguire. Così si mettono sullo stesso livello i parenti come persone da ammirare e stimare. Diversamente avviene quando fratelli e sorelle si confrontano tra loro non soltanto riguardo al comportamento dei genitori, ma anche alle esperienze di vita quotidiana. Un rapporto fraterno è sicuramente più vicino ad uno di amicizia, anche se totalmente differente, piuttosto che a quello con un genitore. Ci si può confidare, sfogare senza omettere nulla, cosa che, purtroppo, non sempre è possibile con i genitori.
È luogo comune dire che un fratello sia per sempre. In realtà è proprio così perché c’è un legame di sangue e si è cresciuti fianco a fianco, per cui la connessione è inevitabilmente più forte rispetto a quella che ci può essere in un’amicizia. Sono indispensabili le litigate e le incomprensioni, poiché destinate a rafforzare e unire. Ovviamente un figlio unico non avrà mai il problema di affrontare un litigio fraterno, ma spesso si potrebbe trovare da solo contro i genitori, mentre generalmente si può essere certi dell’aiuto di un fratello o una sorella. Il rapporto che si crea è qualcosa di inspiegabile, un qualcosa che solamente chi possiede può spiegare. Si ha il compagno di viaggio, il complice che tutti vorrebbero avere e così si spiega perché tutti i bambini spesso chiedano alla mamma di avere un fratellino.

Redazione



Il Salice

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