Tredici piani di consapevolezza sul web

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di Alice Correndo, Federica Molinero, Serena Xu

In occasione della giornata Europea della Sicurezza in Rete indetta dalla Commissione Europea (Safer Internet Day), l’USR Piemonte ha organizzato nel nostro teatro uno spettacolo-dibattito tra le ombre delle fake news, cyberbullismo, dark web e il linguaggio dell’odio. In particolare Simone Faraon, attore professionista, insegnante di teatro ed ex allievo di Valsalice, ha portato proprio nel teatro della scuola in cui ha scoperto la propria passione per la recitazione “Tredicesimo piano”, uno spettacolo che racconta in tredici step gli elementi fondamentali dell’alfabetizzazione digitale, a partire dalla dipendenza del cellulare, che si sviluppa fin dalla tenera età, la differenza tra libertà d’espressione e libertà d’insulto, la concezione distorta di giustizia che vige all’interno del web, che porta quindi al confronto cyber bullo-vittima. Parlare di questo tipo di alfabetizzazione diventa così fondamentale per potersi battere contro l’odio generato dall’ignoranza. Simone, ironico e allo stesso tempo provocatorio, ha attirato l’attenzione della platea e ha donato consapevolezza, quella necessaria per non cadere in un mondo anestetizzato al linguaggio dell’odio.

Tra una chiacchiera e l’altra Simone, di cui trovate l’intervista completa sul nostro sito, ha raccontato che, nonostante non abbia mai vissuto direttamente casi di bullismo e di cyberbullismo, grazie alla sua empatia, sviluppata nel corso degli anni e nelle esperienze positive e negative, e alle sue ricerche, ha trovato abbastanza facilmente l’idea e l’ispirazione per creare uno spettacolo riguardante queste tematiche.
Il suo principale obiettivo è stato quello di rendere consapevole di certi fenomeni la maggior parte di persone possibili. Per fare ciò Simone ha adattato dunque il suo modo di fare teatro, grande passione che lo trasforma in un qualcuno di molto più sciolto e sicuro di sé, al pubblico che si trova davanti affinché questo possa recepire al cento per cento il messaggio.

Terminato lo spettacolo, le diverse classi hanno vissuto un momento di confronto e dialogo in compagnia di Martino Brunetti, vice questore aggiunto della Polizia di Stato, Sabrina Camarda, docente comandata presso Usr Piemonte, e due studenti del quinto anno del liceo Avogadro di Torino. La Polizia di Stato opera sull’intero territorio italiano al fine di prevenire gli illeciti e sanzionare quelli già commessi. Martino Brunetti ha spiegato che  la Polizia per diversi compiti si avvale di personale specializzato in diversi settori mentre la polizia postale si occupa di reprimere i reati legati all’utilizzo dei mezzi di comunicazione e di tutelare la sicurezza e la regolarità dei servizi delle comunicazioni. Il Vice Questore ha spronato i ragazzi ad avere un atteggiamento responsabile quando si tratta di condividere informazioni personali online, perché tutto quello che si fa online ha effetto nella vita reale. A volte chiedere aiuto alla Polizia Postale risulta essere l’unica soluzione: spesso infatti i ragazzi preferiscono non dialogare con genitori o insegnanti per il timore di non essere compresi, ma subire in silenzio le violenze online.
Dal dialogo con gli studenti è emerso inoltre che il periodo di lockdown ha inciso negativamente sulle vite dei giovani, aumentando del 10% i casi di cyberbullismo. Il sentimento di stress può infatti sfogarsi in atti di violenza e attacco sui social.

L’importanza del raccontare questo tema ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado è stata ribadita anche dalla Dirigente Tecnica dell’USR Piemonte Maria Cecilia Micheletti. Durante il lockdown lo schermo del telefono era diventato per molti adolescenti l’unica via di socializzazione con i propri coetanei. Oltre a portare grandi benefici, questo eccessivo uso del web può causare anche irreparabili conseguenze, tra cui il cyberbullismo. Opportunamente le varie scuole hanno dovuto attuare dei provvedimenti per contenere tali problemi, come l’inserimento di referenti per bullismo e cyberbullismo in ufficio regionale e provinciale e soprattutto ogni scuola. In aggiunta sono state prese diverse iniziative inerenti a questo tema, ad esempio il patentino dello smartphone, un corso di formazione per garantire l’utilizzo corretto del proprio cellulare della rete. Inoltre la Dirigente Micheletti ha sostenuto che, attraverso il Piano Nazionale per la scuola digitale e due azioni della Missione 4 del PNRR, verranno istituite molte iniziative per la digitalizzazione e per il progresso tecnologico che potranno condurre ad un utilizzo consapevole della rete affinché i casi di cyberbullismo non crescano in maniera esponenziale.

 

Redazione



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