Salvate il soldato Ryan

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di Luca Casalegno

“So solo che più uomini uccido e più mi sento lontano da casa.” Cap. John Miller

Così ricordiamo una delle pellicole più famose di Steven Spielberg datata 1998. Un iconico Tom Hanks che quattro anni dopo Forrest Gump si ritrova ad interpretare il personaggio di John Miller, militare dello sbarco in Normandia. Affiancato dal suo gruppo prediletto di soldati, tra i quali ricordiamo un giovanissimo Vin Diesel nei panni di Adrian Caparzo, si addentrano nella ostica Normandia del 1944 controllata dai tedeschi alla ricerca di un soldato in particolare. Come si può anche intuire dal titolo, dopo la scomparsa prematura in battaglia dei tre fratelli il soldato James Francis Ryan, interpretato da Matt Damon, riceve un biglietto di sola andata per tornare in America per colmare il dolore dilaniante della madre. La pellicola oltre i numerosi riconoscimenti ricevuti, come i 5 oscar e le diverse nomination del 1999, tutt’oggi risulta una delle rappresentazioni più fedeli della guerra. Le riprese dinamiche e la fotografia introducono lo spettatore in una realtà cruda e cruenta come quella del d-day. Una realtà dove non ci sono eroi o prigionieri ma solamente un mare desolato di morte che divide progressivamente gli uomini. I primi 24 minuti della pellicola, come il resto del film, forniscono in maniera diretta la percezione allo spettatore del valore di quelle vite che nei libri di storia possono risultare semplici numeri. Il finale stringe il cuore, raffigurando un ormai anziano soldato Ryan sull’attenti davanti alla tomba del suo salvatore.

“Ho cercato di vivere la mia vita nel migliore dei modi, spero che sia bastato, spero che almeno ai suoi occhi, mi sia meritato quello che tutti avete fatto per me.” James Francis Ryan.

Colpiti dalla capacità di trasmettere un messaggio contro la guerra con la guerra si può solo affermare la grandezza della pellicola e consigliarla ai lettori. Il valore di una vita umana in contesti come questo viene spesso svalutato e il sacrificio di molteplici uomini per salvare un singolo rappresenta quanto l’amore infinito di una madre possa sovrastare la paura della morte. Inoltre è doveroso fare memoria di Frederick Niland, nonché reale protagonista del film, e i suoi fratelli morti nel d-day ai quali gli sceneggiatori si sono ispirati per riproporre la loro storia.

Redazione



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