Il Salice a Bologna

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Un’attesa lunga, un parto ben oltre i nove mesi ma l’avevamo promesso e ogni promessa è un debito. Il Salice a Bologna doveva andare due anni fa: c’erano già le prenotazioni e i biglietti del treno, poi urgenze più dolenti hanno strozzato le nostre velleità. Qualche redattore non c’è più ma al nucleo storico di quella redazione avevamo promesso che alla prima occasione ci avremmo riprovato. Lo abbiamo fatto e questa volta tutto, ma veramente tutto, è andato liscio.

Quarantuno redattori, tre prof e tre caporedattori, di quelli di cui non puoi fare a meno. A completare una linea iniziata a tracciare all’inizio del 2019 per arricchire le tante esperienze di comunicazione intelligente di questi anni.

A Bologna per toccare con mano gli spunti lanciati nelle redazioni di preparazione, per capire il Muro di gomma di Marco Risi, comprendere quell’estate 1980 in cui la città delle torri diventò in due mesi strappo nel cuore dell’Italia, conoscere la storia e il modo di raccontarla dei giornali dell’epoca.

A Bologna per visitare il Museo della Memoria di Ustica, per non dimenticare il sacrificio di 81 uomini, donne, bambini. Per parlare con Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione vittime di Ustica. Per immergersi nel dolore e nel ricordo, ascoltare i pensieri segreti impossibili da confidare a chi ha atteso invano, per osservare i battiti delle lampadine in un hangar spoglio e riempito dalle nostre presenze.

A Bologna per riflettere sulla strage del 2 agosto, penetrare lo squarcio perpetrato dal male di un periodo che lascia solo offese, leggere i nomi di corpi disfatti ma non abbandonati dalla nostra presenza.

A Bologna per visitare il Mambo, il Museo di Arte Moderna e per incrociare il nostro cammino con Lorenzo Balbi, il direttore ex allievo di Valsalice che ci ha accolto, ospitato e ha saputo raccontarsi e raccontare un’esperienza in grado di essere da monito ed ispirazione in chiave orientativa e lavorativa.

A Bologna per passeggiare nelle vie del centro, quelle di Dalla e degli Stadio, di Carboni e Cremonini, della gioventù universitaria e della gastronomia eccellenza dell’Italia. E poi per entrare in San Petronio salutando la Fontana del Nettuno e le Torri degli Asinelli e della Garisenda che videro un giovane Dante, poeta e studioso nella città felsinea.

Ci siamo immersi a fondo in un percorso di civiltà, arte e cultura e lo abbiamo, come sempre, raccontato qui sulle pagine del Salice, sul nostro profilo Instagram e nella galleria visibile qui e nella nostra home page.

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Redazione



Il Salice

Il “Salice” nasce nel 1985. Negli ultimi sette anni sono stati pubblicati più di 2000 articoli online.


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