Il Salice, 40 anni di noi

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Il 2025 segna un traguardo importante per il Liceo Valsalice: “Il Salice”, la storica rivista degli studenti, ha compiuto 40 anni di attività.

Quattro decenni di articoli che hanno formato oltre settecento giovani redattori, insegnando loro a osservare la realtà con spirito critico. Proprio per questo, il traguardo dei 40 anni è stato riconosciuto anche dalla stampa cittadina e regionale, con articoli su testate come La Stampa che ha sottolineato il ruolo unico de Il Salice nel panorama scolastico torinese.

https://www.lastampa.it/torino/2025/10/09/news/il_salice_giornale_liceo_valsalice_40_anni-153

 

Questo anniversario per il nostro liceo è stata un’occasione di festeggiamento; infatti questo venerdì 10 ottobre  all’interno del nostro cortile studenti, ex redattori, docenti e ospiti del mondo dell’informazione si sono riuniti per celebrare e valorizzare il nostro lavoro alternando momenti di racconto e testimonianza, mostre fotografiche dedicate alle copertine storiche del giornale e laboratori tematici sul mestiere del comunicare. Durante la prima parte della mattinata, alcune classi hanno partecipato a workshop guidati proprio da alcuni di noi. Intanto in cortile i ragazzi del terzo e del quarto anno si sono mossi tra i 12 0gazebo dell’orientamento universitario gestiti da ex allievi. Nella seconda parte si è tenuto poi un incontro pubblico in compagnia di Daniele Citriniti, manager degli Eugenio In Via di Gioia; Enrico Zambruno, telecronista sportivo e Giuseppe Bottero, vicedirettore de La Stampa.

Questi personaggi hanno condiviso con gli studenti riflessioni, esperienze e storie legate al mondo della musica, dello sport, del giornalismo e della comunicazione.

Citriniti, il primo ad essere intervistato, è musicista e un manager, ha raccontato il proprio viaggio artistico iniziato fin da giovanissimo grazie all’amore per la musica e al pianoforte, strumento che ha imparato a suonare da autodidatta.

Dopo un breve periodo di studi in economia, ha scelto di dedicarsi completamente al mondo del suono definendo tale come arte, preferendo un apprendimento personale e sperimentale al percorso accademico tradizionale.

Ha spiegato come la musica sia per lui una forma di vita e di nutrimento interiore, capace di dare senso e direzione alle giornate.
Citriniti ha sottolineato l’importanza di seguire la propria passione, senza sentirsi obbligati a percorrere strade imposte, e di coltivare la curiosità come guida per la crescita.

Ha riflettuto sul valore della complessità, spesso poco apprezzata oggi, ricordando che la musica ha bisogno di tempo, spazio e autenticità per esprimersi davvero. Ha parlato anche di come il significato di una canzone possa cambiare a seconda di chi la ascolta e del momento in cui la si vive, perché ogni brano si adatta alla realtà e non può essere ridotto semplicemente a una questione di marketing.
Guardando al futuro, ha immaginato una musica più libera e personale, meno legata ai numeri e più attenta alla profondità dell’ascolto. Infatti per lui il successo non consiste nel raggiungere milioni di persone in modo superficiale, ma nell’arrivare anche a una sola persona nel modo più sincero e giusto.

Il secondo momento di condivisione è stata una sorta di intervista doppia tra Enrico Zambruno e Giuseppe Bottero

Partendo da Zambruno iniziamo con il dire che è un giornalista sportivo e telecronista della Champions League, vincitore del premio come miglior giornalista under 35. Ha raccontato il suo percorso professionale, iniziato con passione e costruito passo dopo passo, fino a diventare una voce ampiamente riconosciuta. Ha parlato delle difficoltà e delle responsabilità del mestiere, spiegando come preparazione e attenzione ai dettagli siano fondamentali per offrire un’informazione accurata.
Ha descritto la vita dietro le quinte di una trasmissione sportiva, tra viaggi, conferenze stampa e dirette, e ha condiviso alcune curiosità del mestiere — come il riconoscere i giocatori in campo anche solo dal colore delle scarpe o dal numero di maglia. Ha raccontato anche di tutti i rischi che una squadra è pronta a correre pur di arrivare al suo obiettivo facendoci capire quanto egli ci tenga a valorizzarla.

Successivamente è intervenuto anche Giuseppe Bottero, vicedirettore de La Stampa che ha raccontato la sua esperienza nel mondo della comunicazione, descrivendo il proprio lavoro come impegnativo ma insostituibile. Ha parlato del valore dell’informazione come servizio al pubblico e del dovere di chi comunica di mantenere sempre chiarezza, rispetto e autenticità.

Su questo tema si è soffermato parecchio, ricordando che oggi una parte sempre maggiore della popolazione si dichiara stanca delle notizie ma non riesce a farne a meno. Ha evidenziato i rischi della sovrainformazione e della perdita di qualità nella comunicazione digitale, sottolineando che la vera sfida è “superare l’esame del lettore”, cioè offrire contenuti capaci di approfondire e non solo intrattenere. Ha anche parlato del futuro dei media, soffermandosi sui podcast sportivi, che secondo lui rappresentano uno dei pochi strumenti capaci di mantenere alta l’attenzione e offrire un’informazione più personale e riflessiva.

L’incontro si è concluso con un messaggio comune a tutti gli interventi: la passione come motore del futuro: che si tratti di scrivere, suonare o raccontare, la strada giusta è quella che rispecchia ciò che si ama davvero.

 

Camilla Marino



Il Salice

Il “Salice” nasce nel 1985. Negli ultimi sette anni sono stati pubblicati più di 2000 articoli online.


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