Benvenuti a Valsalice – Alessandro Rizzo

Alessandro Rizzo

di Lorenza Tabbia, Chiara Notaristefano e Rebecca Villani

La redazione del Salice ha intervistato il professor Alessandro Rizzo, nuovo docente di informatica a Valsalice. Abbiamo preparato 10 domande per il professore per conoscerlo meglio e scoprire qualcosa in più su di lui e sul suo percorso d’insegnamento.

Il professor Rizzo si trova a Valsalice da due anni e attualmente è il professore di informatica nelle classi di scienze applicate della scuola. L’anno scorso svolgeva il ruolo di tecnico di laboratorio e professore in compresenza, aiutando la professoressa d’informatica precedente a gestire le lezioni. Quest’anno invece il prof. Rizzo è diventato il docente principale della materia.

Ha sempre desiderato fare il lavoro di insegnante? Qual era il suo sogno da bambino?

Ho sempre avuto il desiderio, fin da bambino, di diventare insegnante. Nonostante non fosse l’unica strada del futuro, ero molto affascinato dall’insegnamento e incuriosito dall’agilità con cui alcuni professori riuscissero a far appassionare gli alunni alla loro materia. Questo sogno si è poi sviluppato durante l’adolescenza, quando, a scuola, non mi trovavo bene con alcuni insegnanti e i loro metodi d’insegnamento troppo rigidi. Il mio desiderio era quello di poter semplificare degli argomenti e condividerne conoscenza con gli altri, i compagni di classe o, più avanti, i miei alunni. 

Quando e come ha iniziato ad appassionarsi all’informatica?

La mia passione per l’informatica ha inizio nell’estate della quarta liceo, poiché ero ancora indeciso sulla scelta dell’università. Ero molto interessato ai computer in generale e quindi ho iniziato ad approcciarmi con la materia, attraverso dei software facilitati per creare dei piccoli videogiochi. Creare personaggi, ambienti e piccoli giochi mi appassionava e divertiva molto e ho scoperto che si trattava di semplice logica, ragionamenti interessanti, vere soddisfazioni. E da lì, mi sono buttato e mi sono iscritto al Politecnico di Torino e devo dire che sono molto soddisfatto del mio percorso. La mia scelta non è mai stata un’unica azione ma assomiglia più ad un viaggio.

C’è qualche persona in particolare che l’ha ispirato a diventare chi è adesso?

Due figure importanti nella mia vita: i miei genitori e il mio professore di Matematica del liceo. I miei genitori mi hanno sempre ispirato a diventare la persona che sono adesso, aiutandomi e sostenendomi. La seconda figura molto importante nella mia vita è stato il professore di matematica del liceo, che mi ha aiutato e ispirato nel bene e nel male. Era un docente molto dedito alla sua materia, spiegava sempre, persino nelle ore buche. Per un ragazzo del liceo questo poteva significare solamente seccature e ore e ore in più di matematica, ma ora che ci ripenso capisco  che questa persona stava usando il suo tempo libero per aiutare noi studenti a capire meglio la sua materia. L’ho sempre ammirato per questo e inoltre non c’era il “io so e tu non sai”, ma il “io so e tu puoi sapere.  

Le aspettative che aveva quando era ragazzo sul mestiere di professore sono state rispettate? E se invece erano diverse quali sono i punti che si differenziano, in meglio e in peggio?

Sono soddisfatto del mio lavoro dal momento che era proprio come mi aspettavo: in tutte le sei ore di scuola interagisci con i tuoi studenti e devi dare il massimo sempre. Lavorare con i ragazzi non è come lavorare con gli adulti, c’è una sorta di rispetto reciproco. 

Ci racconti un aneddoto divertente nella sua carriera di insegnante.

Proprio qua a Valsalice, in particolare l’anno scorso. Fungevo ancora da assistente alla professoressa di informatica ed ero stato incaricato di andare a esporre nelle classi il laboratorio di informatica. Ero terrorizzato all’idea e così passai tutte le ore buche a ripetere ad alta voce il discorso nell’aula vuota. Durante una di queste ore passò proprio il direttore e tutto imbarazzato scambiai quattro chiacchiere con il lui. Alla fine andò tutto per il meglio. 

Cosa fa nel suo tempo libero? È appassionato al calcio? Che squadra tifa?

Amo stare con gli amici o fare sport. Gioco a tennis, beach volley, ai videogiochi o faccio trekking. 

Ha fatto esperienze all’estero? Sei sí dove? Questa esperienza ha influenzato il suo approccio all’informatica?

Ho fatto diverse esperienze in Italia e all’estero. Non erano legate all’informatica, ma mi hanno formato e cambiato. I primi campi li ho fatti in seconda e terza media in Italia. Poi ho trascorso un’estate in Inghilterra e nove mesi proprio a Londra. Le esperienze all’estero ti cambiano profondamente, fai parte di un nucleo familiare ma che è molto distante da te. Ovviamente li puoi chiamare, ma se un giorno ti svegli e vuoi rimanere seduto a piangerti addosso, non c’è una figura più grande che ti conosce e fa le cose per te. Puoi farlo ma non ci ricavi niente. Quindi fare questi viaggi da soli, all’estero o anche qui in Italia, ti rendono più responsabile.

È più apple o android? 

Più android perchè uso il telefono solo per mandare e-mail e mandare messaggi e non per altro. Se posso scegliere di spendere mille euro o duecento, scelgo quello meno caro. 

Perché oggi è importante insegnare informatica, materia molto tecnica, anche al liceo?

Perché serve ai ragazzi per sviluppare il pensiero critico e la logica e infine perché viviamo con la tecnologia costantemente. Dato che siamo sempre di fronte allo schermo di un telefono o di un computer, le competenze che vengono insegnate nella disciplina, come  costruire un programma, diventano molto utili. L’informatica insegna a sviluppare un senso logico: come il Latino, l’informatica  ti costringe a ragionare.

Guarda spesso la televisione? Qual è il suo film preferito? Guarda anche i prodotti della Disney?

Non guardo la televisione, perché non ho il televisore a casa. Preferisco i film su Netflix o altre app simili. Non ho un film preferito, ma quello che ho visto più volte è “Into the spiderverse”. Invece un film di recente è “La storia della Principessa Splendente”. Guardo anche prodotti della Disney come “Inside Out 2”

Redazione



Il Salice

Il “Salice” nasce nel 1985. Negli ultimi sette anni sono stati pubblicati più di 2000 articoli online.


Contattaci


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Potrai visualizzare la lista dei cookies attivi e revocare il consenso collegandoti alla pagina http://ilsaliceweb.liceovalsalice.it/cookie-policy. Per maggiori informazioni leggi la nostra Privacy Policy.

Chiudi