Il mondo che non si vede: Back-Stage Days

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Un percorso tra scrittura, musica e social per capire cosa c’è dietro ciò che guardiamo ogni giorno

Il 22 e 23 novembre Torino ha ospitato i Back-Stage Days, un evento dedicato ai giovani che vogliono capire meglio come funzionano il mondo della comunicazione, della musica online e degli eventi dal vivo.

Evento organizzato da Gen Z Now, un gruppo di oltre 70 ragazzi che realizza progetti, festival e contenuti, dimostrando che anche i giovani possono lavorare in modo professionale.

Durante le due giornate si sono alternati diversi workshop, tenuti da professionisti che hanno condiviso consigli concreti e spiegato come si lavora “dietro le quinte”.

Io ho partecipato a tre incontri interessanti e utilissimi, un breve riassunto di ciò che ho imparato.

1. Scrittura creativa di campagne di comunicazione e storytelling per eventi + CASE STUDY con Alessandro Carnevale

Il primo workshop era dedicato alla scrittura e allo storytelling.

Alessandro Carnevale, noto prof del “Collegio” ha spiegato una cosa che sembra semplice, ma che spesso dimentichiamo:

Le persone ricordano meglio una storia che non un elenco di informazioni.

Il nostro cervello lavora per immagini: se quello che ascoltiamo riesce a farci immaginare una scena, lo memorizziamo con più facilità.

Per questo, quando comunichiamo qualcosa, che sia una presentazione a scuola o un contenuto sui social, è importante creare una narrazione chiara e coinvolgente.

E, soprattutto, riuscire a catturare l’attenzione sin dall’inizio.

2. Comunicare attraverso la musica nei video con Gabriele Marino

Il secondo workshop mostrava come la musica di oggi sia sempre più collegata ai contenuti visivi.

Secondo Gabriele Marino, molte canzoni diventano note grazie ai video che le accompagnano: balletti, meme, clip divertenti, sfide e reinterpretazioni fatte dagli utenti.

In pratica una canzone non “vive” più solo in radio o nelle cuffie, ma si diffonde attraverso ciò che le persone creano con quella musica.

Questo fa capire quanto i social influenzino ciò che ascoltiamo ogni giorno.

Comprendere questo legame aiuta a guardare la musica in un modo più ampio, non solo come suono, ma come parte di un racconto.

 

3. Come si gestiscono i social durante un evento con Valerio Bellone, Brian Parodi e Jacopo Folchitto

Il terzo workshop è stato molto pratico. Tre giovani ragazzi lavorano nel mondo della comunicazione hanno spiegato come funziona la gestione dei social mentre un evento è in corso.

1. Riprendere i momenti importanti

2. Scegliere i contenuti migliori

3. Montare velocemente

4. Pubblicare mentre il pubblico è ancora coinvolto

Hanno anche raccontato alcuni aspetti spesso sottovalutati: arrivare in anticipo per conoscere lo spazio, non farsi prendere dall’ansia, non accettare lavori non valorizzati e continuare a migliorare le proprie competenze e a studiare.

Un punto interessante è stato il tema dell’identità online: per comunicare bene è importante capire chi si è, cosa si vuole raccontare e come farlo in modo coerente.

Questi workshop sono stati un’occasione per scoprire da vicino un mondo che solitamente rimane nascosto. Hanno mostrato quanto lavoro e quanta cura ci siano dietro una storia efficace, dietro una canzone che diventa virale e dietro ai contenuti creati durante un evento.

Giulia Xia



Il Salice

Il “Salice” nasce nel 1985. Negli ultimi sette anni sono stati pubblicati più di 2000 articoli online.


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