Animali in gabbia

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di Maria Romero

Da sempre, l’umanità ha utilizzato gli animali come aiuto nel lavoro nei campi, nella guerra e come fonte di sostentamento. Negli ultimi tempi, però, gli animali non vengono più solo impiegati come mezzi indispensabili per facilitare la vita dell’uomo, ma anche come forma di intrattenimento.

Circhi e zoo attraggono grandi e bambini. Inoltre giri in carrozza per le città d’arte sono un’attrazione turistica nelle città d’arte. Tuttavia, queste attività sono moralmente discutibili per molti, poiché rappresentano una forma di sfruttamento degli animali il cui utilizzo per il divertimento umano solleva serie questioni etiche.

In molti casi, l’uomo usa gli animali, come ad esempio i cavalli per far visitare una città ai turisti, come macchine da cui trarre profitto. Spesso collassano a terra per il troppo caldo, per disidratazione e per l’eccessivo carico di lavoro a cui sono sottoposti. Questi tour nelle città diventano sfruttamento quando si richiede troppo da un animale, trattandolo come un autobus su cui caricare persone facendogli pagare un biglietto. Tuttavia, queste attività potrebbero essere piacevoli sia per l’animale che per il turista se realizzate rispettando il benessere animale.

Il principio vale anche per i circhi e gli zoo. Esistono circhi famosi per il legame tra uomo e animale e per il benessere fisico e mentale degli animali, ma anche circhi denunciati per le condizioni terribili a cui gli animali sono esposti. Molti animalisti condannano tutti i circhi, inclusi quelli in cui gli animali sono trattati con rispetto e amore, poiché ritengono che gli animali debbano vivere liberi nella natura e non essere controllati dall’uomo. Sebbene la volontà di liberare tutti gli elefanti, cavalli e tigri presenti nei circhi sia nobile, è irrealizzabile, poiché la maggior parte di questi animali è nata e cresciuta in cattività e non sarebbe in grado di sopravvivere in natura.

La stessa considerazione vale per gli zoo. Se si lasciassero liberi nella natura gli animali nati e cresciuti in cattività, molti non sopravviverebbero. Queste attività ricreative che coinvolgono animali devono quindi essere un divertimento non solo per l’uomo, ma anche un’opportunità di benessere per gli animali coinvolti, rispettandoli e non vedendoli soltanto come un mezzo da cui trarre profitto.

Inoltre, utilizzare gli animali per il divertimento umano alimenta una mentalità che vede gli esseri viventi come oggetti a nostra disposizione. Questo atteggiamento non solo è ingiusto, ma produce abuso e sfruttamento. Dobbiamo educare le future generazioni a rispettare gli animali come esseri senzienti, capaci di provare emozioni e dolore. Ogni forma di intrattenimento che prevede l’utilizzo di animali dovrebbe essere riconsiderata, promuovendo invece attività che non causano sofferenza e rispettano la dignità degli esseri viventi.

Ad esempio, quando andiamo a teatro ci dilettiamo vedendo un’altra persona che recita, considerandolo un momento piacevole per il pubblico e appagante per l’attore. Lo considereremmo sfruttamento se l’attore fosse costretto dalla sua compagnia a lavorare in condizioni che non rispettano il suo fisico e la sua mente. Lo stesso principio dovrebbe valere per gli animali.

Redazione



Il Salice

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