TRAPpola?

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di Caterina Iervese

Da quando il trapper più famoso in Italia nel 2019 scrisse: “Se tuo figlio spaccia, è colpa di Sfera Ebbasta”, la questione non si è mai chiusa. Anzi, forse le sue radici sono da cercare ancora più lontano nel tempo.

Ormai 8 lunghissimi anni fa infatti, nel 2015, i primi artisti emergenti cominciarono a regalare performance che lasciavano tutti a bocca aperta, forse per l’energia, data dal ritmo estremamente coinvolgente, o forse per la curiosità del nuovo. In ogni caso, come ogni novità che si rispetti, l’esordio di questo nuovo genere musicale è stato uno degli argomenti delle prime pagine di Rolling Stones, de Il Corriere della Sera e persino de La Repubblica, che il 6 dicembre di quell’anno citava il “rapper che fa C con la mano”, che aveva conquistato tutti con “XDVR”.

Inutile dire che per gli anni a seguire è stato un continuo scalare delle classifiche e dell’interesse degli adolescenti, che vedono questa musica tutt’oggi come uno “specchio” in cui ritrovarsi e sfogarsi. Dalla parte degli adulti, invece, l’unica crescita che si è notata è stata quello del rifiuto nei confronti di essa. Per loro, infatti, si tratta di un mondo oscuro e pericoloso; una vera e propria “trappola”, come suggerisce il nome stesso, che può portare sulla brutta strada. Timori abbastanza fondati, visto che gli argomenti principali trattati nelle canzoni sono il denaro, la droga, la violenza e il sesso. Tuttavia, se li si analizza approfonditamente, si capisce che si tratta di affermazioni deboli, date in risposta a episodi di disuguaglianze sociali, politiche avverse e anche amori mancati, e dunque innocue.

E nemmeno i ricorrenti “dissing” tra veterani e emergenti, che hanno portato la cosiddetta “scena italiana” a dividersi sempre di più, hanno sconfortato i fan, che hanno approfittato della situazione per prendere posizione e creare dibattito, quasi come se si parlasse di squadre di calcio.

Per quanto riguarda il linguaggio invece, che è continuamente e aspramente contestato, ci si può basare sul pensiero che la cultura musicale sia “un riflesso della società nella misura in cui la società sia il riflesso della cultura vigente”. Gli artisti fanno in primo luogo parte del nostro contesto, e riflettono un’immagine molto simile a quella di una figura ideale per un ragazzo, ed è per questo che i genitori tanto temono questa novità.

Se i trapper riusciranno in futuro a farsi amare anche dagli adulti questo non si sa, ma, intanto, ci pensano gli adolescenti, che hanno reso Gionata Boschetti l’artista più ascoltato in Italia nel 2022.

Redazione



Il Salice

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