Il caos dentro, la mostra su Frida Kahlo

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Venerdì 25 novembre la redazione del Salice si è immersa nel mondo di Frida Kahlo, nei suoi colori, nelle musiche messicane, nel suo dolore e nella sua forte personalità grazie alla mostra organizzata al Mastio della Cittadella a Torino.

Prima di visitare la mostra ci si aspettava un percorso classico, ovvero formato dai quadri dell’artista e dalla spiegazione orale della guida. Niente di più sbagliato: la mostra non è nulla di tutto ciò, non si ammirano quadri, non si cerca di captare astrusi significati da opere appese ai muri, non si cammina per ore e non si esce da lì colmi di nozioni sulle tecniche di ogni singolo dipinto. La mostra organizzata al Mastio della Cittadella è un percorso sensoriale per conoscere la vita di Frida Kahlo, il perché e il come sia diventata un’icona a livello globale.

Subito, quando si entra, si viene invasi da un turbinio di colori sgargianti e musiche messicane. Pochi i quadri appesi, ci si sente di più circondati dalla personalità di Frida. Le tante riproduzioni dei luoghi in cui passava più tempo l’artista sono interessanti e dettagliate e mostrano proprio uno spaccato di vita quotidiana, di come doveva essere la sua vita in un paese lontano dal nostro e in un tempo ancora più diverso dal nostro pensiero. Il letto di Frida mostra la sua sofferenza, la camera le sue idee politiche, la sua personalità, i suoi dipinti e tutto quello che la porterà a diventare l’artista donna più famosa del mondo. Da una piccola stanza, con uno specchio sopra il suo letto, con le fotografie scattate dal padre attaccate ai muri, con il comodino pieno di medicine che affievoliscono il suo dolore, Frida riuscirà a diventare un’icona contemporanea e moderna del nostro mondo.

Sul letto giace un busto, elemento caratterizzante dell’intera vita dell’artista, che sarà ripreso poi in una sezione della mostra dedicata alle riproduzioni del busto da parte di artisti contemporanei. Si procede, poi, con alcuni pannelli che descrivono quasi anno dopo anno le esperienze della vita di Frida e dopo una riproduzione del suo studio si ammirano le foto fatte all’artista da un suo amico fotografo. Sono foto piene di significato, vediamo Frida quasi come una regina, e nonostante alcune siano in bianco e nero possiamo immaginare i colori caldi e vivi messicani. Frida davanti all’obiettivo non si nasconde, anzi, si mostra come donna forte a cui non interessa quante operazioni alla schiena ha ricevuto. Un’ideale femminile diverso da quello immaginato negli anni ’20 e ’30. Con queste fotografie abbiamo scoperto un altro modo per comprendere a pieno la vita di un’artista: anche attraverso immagini e persino ritratti si può ricavare un messaggio utile per interpretare meglio le sue opere.

Dopo le fotografie, infatti, quasi in un angolo un po’ nascosto viene presentato l’unico quadro originale della mostra che rappresenta Frida da piccola con ali di paglia, ma con chiodi e fili di ferro che la ancorano al terreno. Dando un solo sguardo al quel quadro, tutta la drammaticità e profondità della sua vita viene a galla. La vita di Frida è  l’esistenza di una donna che si tempra con il dolore, un dolore sempre e continuamente protagonista, dai tradimenti del marito, Diego Rivera, al dolore fisico smorzato solo con la morfina. La mostra riesce a rappresentare proprio questo, di quanto Frida attraverso il suo dolore abbia costruito la sua forza e le lettere di amore dei due coniugi, le sue frasi più celebri, i suoi dipinti e le tante riproduzioni riescono proprio in questo obiettivo.

Sono soprattutto le donne a sentirsi connesse e vicine alla storia dell’artista. Il modo in cui racconta il suo amore infelice con Diego, il modo in cui diventa icona del femminismo in tutto il mondo la rendono affascinante anche in questi tempi. Come donna quello che la caratterizza di più sono i vestiti in cui appare nelle foto e proprio quelli che si possono ammirare anche al Mastio della Cittadella. Al piano successivo si possono ammirare altre fotografie, i vestiti di Frida, non originali, i suoi busti e stranamente anche dei francobolli: essi sono di nuovo una testimonianza di quanto Frida sia diventata una icona mondiale. Ben 43 nazioni infatti, hanno stampato dei francobolli per celebrarla.

Con un percorso multimediale, la mostra riesce a far appassionare di un personaggio così complesso e a mostrare gli strumenti che utilizza, quasi inconsapevolmente, per diventare un simbolo. Non si parla, quindi, solo della sua arte in generale, ma del momento storico in cui vive e di tutti gli elementi che lo caratterizzano. I “corridos”della rivoluzione, i gioielli di Frida, le foto scattate, la musica di sottofondo, i colori e le mille riproduzioni danno un’idea generale di come Frida abbia costruito il suo carattere e la sua passione. Frida è un’artista di fama mondiale, ma prima di tutto una donna forte e indipendente ed è questo il messaggio che la mostra riesce a trasmettere.

(Fotografie di Marco Schieppati e Alessandro Canonici)

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Benedetta Tabbia



Il Salice

Il “Salice” nasce nel 1985. Negli ultimi sette anni sono stati pubblicati più di 2000 articoli online.


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