Giuditta e Oloferne

caravaggio

Il racconto biblico di Giuditta e Oloferne sembra aver attirato l’attenzione di molti artisti.

Il più noto dei dipinti raffigurante questa vicenda é sicuramente il Caravaggio oggi conservato a Palazzo Barberini.

La città di Betulia assediata dagli Assiri viene liberata grazie all’intervento di Giuditta. L’eroina della vicenda riesce nel suo intento perché seduce il generale Oloferne e dopo averlo fatto ubriacare in occasione di un banchetto gli taglia la testa. Molti altri pittori si rifanno a questa vicenda.

Un esempio é il celebre dipinto di Artemisia Gentileschi. Si ipotizza che tramite la scena biblica la pittrice alluda alla sua vicenda personale di una violenza subita dal collega del padre Agostino Tassi, che infatti raffigura come Oloferne con ricci capelli neri. Il quadro rappresenta una scena molto forte e violenta, Artemisia quasi esagera le robuste braccia della donna, come se volesse attribuirle un’idea di mostruosità maschile. Si possono inoltre notare grosse somiglianze con il Caravaggio dovute al noto sfondo buio su cui sono disegnate le figure.

Un’altra rappresentazione della vicenda di Giuditta e Oloferne é sicuramente quella di Gustave Klimt. Il pittore pensa a due versioni dell’opera.

Giuditta I, attualmente conservata a Vienna ritrae l’eroina con in mano la testa tagliata del generale. La donna é Adele Bloch Bauer, una delle muse del pittore, viene rappresentata in diverse delle sue opere ed é raffigurata con un’estrema bellezza. Ha folti capelli neri, labbra rosse come la passione e una carnagione molto chiara quasi in contrapposizione con il colore peccaminoso della bocca. La Giuditta I ritrae una donna dall’aspetto fermo, deciso e forte dallo sguardo molto seducente. La parte infatti che cattura l’attenzione del pubblico é proprio la sua espressione che rimanda a una donna potente, in grado di abbindolare un uomo che vinto dalle sue passioni viene raggirato dalla furbizia della donna.

Giuditta II, oggi conservato a Venezia, sebbene esprima lo stesso episodio é un dipinto decisamente diverso da quello precedente. Qui la donna che rappresenta Gustave Klimt sembra essere presa dalle emozioni, quasi controllata da esse e priva di ragione. La sua posizione fa ipotizzare che sia stata raffigurata in un momento privato in cui non credeva di essere vista. Pare molto meno sicura e ferma della Giuditta I. La parte superiore del corpo, lasciata scoperta, sembra voler alludere a una sensualità decisamente meno segreta e subdola di quella mascherata negli occhi dell’altra eroina. Inoltre in entrambi i dipinti in basso a destra le due donne tengono in mano la testa tagliata del generale.

L’espressione fiera di Giuditta é caratterizzante nella sua rappresentazione. Difatti lo stesso Michelangelo nella Cappella Sistina dipinge la donna raffigurandola con la stessa espressione seria e imperturbabile. 

Giuditta al banchetto di Oloferne di Rembrandt. 

Il pittore dipinge Giuditta assorta nei suoi pensieri  durante il banchetto. Come si può osservare l’eroina di Rembrant non ha le fattezze dei precedenti quadri, é meno delicata e fine, viene rappresentata con una corporatura molto robusta e un’espressione severa, quasi sgraziata. 

La scelta del pittore di soffermarsi sull’espressione pensierosa della donna potrebbe voler evidenziare la sofferenza umana nonché la potenza della donna. Seducente o no, con la sua astuzia é in grado di raggiungere il suo fine perché anche il generale più astuto davanti a certe tentazioni é un debole.

La Giuditta di Rembrant richiama canoni di bellezza appartenenti ad altre correnti artistiche, che permettono di esaltare non tanto le sue fattezze quanto la sua espressione.

La vicenda rappresentata da molti artisti può assumere vari significati, sicuramente nella maggior parte dei casi il tema principale é quello della grandezza della donna. L’immagine della donna astuta é un topos molto ricorrente. Lady Macbeth pur di salire al potere elabora in un piano perfido e invita il  marito a macchiarsi di più delitti. Le stesse sirene dell’Odissea con una melodia erano in grado di prendere pieno controllo dell’uomo. Medusa é rappresentata come il pericolo del potere femminile nella società, un pericolo “immediato” : basta poco per esserne intrappolati. 

La donna nel corso della storia dell’umanità ha assunto molte accezioni, quella che meglio rappresenta la donna di questa vicenda é la Giuditta I di Klimt, con lo sguardo penetrante e seducente all’apparenza quasi superficiale nasconde un grosso ingegno.. 

Vittoria Cusato



Il Salice

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