2 maggio, 40 anni di Rete’82

Il 2 maggio 2022 è una data importante per gli appassionati di trasporti torinesi, perché 40 anni fa un uomo sognava di cambiare e modernizzare soprattutto la rete tranviaria della nostra città.

Questi era Rolando, all’epoca assessore ai trasporti del Comune di Torino, che nel 1981 pensò ad una rete a “griglia” invece che alla convenzionale rotta dalle periferie al centro delle linee tranviarie come ci riporta un’intervista.

Qui in alto: come si presentava la rete tranviaria fino al 1° Maggio 1982; le linee erano 15 e si nota anche la 19, che al capolinea di Via Amati a Venaria Reale aveva l’anello di inversione all’interno del deposito Venaria dell’allora ATM.

Erano anche proposte da Rolando, oltre alle linee tranviarie tradizionali, altre 5 linee della cosiddetta Metropolitana Leggera, una tranvia che avrebbe usato una tecnica molto efficace per evitare il traffico: la sede riservata, come quella in corso Massimo D’Azeglio o in corso Toscana oppure in corso Gabetti, che fa utilizzo di mortici a pianale ribassato per consentire anche ai disabili l’accesso e bidirezionali, spesso molto più veloci delle tradizionali.

Le linee, numerate da 1 a 5 dovevano essere le linee di forza della rete, con l’uso delle nuovissime motrici della Serie 7000 che dovevano essere costruite in un primo lotto da cento esemplari.

Il frutto di tutto questo fu la parzialmente realizzata linea 3, che doveva collegare Piazza Hermada alle Vallette, ma, fino al 1987 si fermò al capolinea provvisorio di Corso Tortona.

Riguardo alle altre linee erano semplicemente di rinforzo per queste cinque, e dovevano essere 7:

  • Linea 10: di fatto sostituisce le vecchie linee 9 e 1 barrato, ma da anni è stata limitata in Piazza Statuto.
  • Linea 12: sostituisce le linee 9 e 19, col caratteristico capolinea sud allo Stadio Olimpico (all’epoca “Comunale”) e il capolinea del 19 verso Venaria, coll’inversione nel deposito.
  • Linea 13: sostituisce le linee 2 e 4, seguendo in particolar modo il percorso della seconda.
  • Linee 14 e 14 barrato: dovevano collegare Piazza Solferino a Nichelino, una sorta di sostituzione del 35, ma gestite da subito con autobus.
  • Linea 15: sostituisce le linee 3, 7 e 5, giocando anche, riguardo al numero, sull’addizione di questi 3.
  • Linee 16: quasi invariate nel percorso, essendo due circolari esistenti fin dall’inizio del 1900 e offrendo un buon traffico passeggeri nel centro.
  • Linee 17 e 17 barrato: dovevano essere delle linee tranviarie, ma vennero da sempre gestite con autobus perché non si disponeva di adeguati finanziamenti per costruire un’infrastruttura tranviaria adeguata.
  • Linea 18: nata dall’unione delle linee 1, 1 barrato e 8  (da qui il nome), ricopriva il percorso da Via Paroletti (poi prolungata in Piazza Sofia) a Corso Settembrini, con gestione solamente tranviaria fino al 2006.

Per più dettagli si consiglia di visitare il sito Tramditorino.it.

Doveva essere una rivoluzione completa, ma a volte un progetto non va a buon fine e quindi si è obbligati a semplificare delle parti. Ccomunque è stata e sarà (come la precedente rete, che potete vedere in questo video dal minuto 21:30 o in svariate foto) una rete forte e ben progettata che durerà ancora di sicuro altri 30 o 40 anni.

Davide De Bartolo



Il Salice

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