Morire di turismo

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di Filippo Marcoz

Il sovraffollamento turistico, anche noto come “overtourism“, è un fenomeno che, sebbene abbia portato notevoli benefici economici a molte località, ha anche fatto emergere una serie di problematiche sociali, culturali, ambientali che ora non possono più essere ignorate. Questo succede quando il numero di turisti che arrivano in un’area supera la capacità di accoglierli adeguatamente senza compromettere l’equilibrio del territorio e il benessere delle comunità che vive in quei luoghi. ll turismo è una fonte di reddito importante per molte economie, come per i paesi in via di sviluppo e per quelli che sono fortemente dipendenti dal settore turistico. L’aumento del numero di visitatori porta così entrate significative derivanti da spese in alloggi, ristorazione, trasporti e attrazioni turistiche. Questo afflusso di capitali  stimola la crescita economica, crea posti di lavoro e promuove lo sviluppo delle infrastrutture locali. Ad esempio, città come Barcellona, Venezia o Parigi hanno visto il loro PIL crescere notevolmente grazie al turismo, contribuendo a migliorare la qualità della vita di molti dei loro cittadini.

Inoltre, il turismo favorisce lo scambio culturale e la promozione del patrimonio locale. La presenza di visitatori da tutto il mondo incoraggia la valorizzazione delle tradizioni culturali e artigianali, nonché la conservazione di monumenti e siti storici. Questo può portare a una maggiore consapevolezza e apprezzamento delle diverse culture, promuovendo il dialogo interculturale e la comprensione reciproca.

Dall’altro lato, però, il sovraffollamento turistico comporta una serie di effetti negativi che possono avere un impatto duraturo sulle destinazioni. Sul fronte ambientale, l’eccessivo afflusso di turisti può portare al degrado degli ecosistemi naturali, con danni irreparabili a paesaggi, fauna e flora. Le risorse naturali, come l’acqua, vengono sfruttate oltre i limiti sostenibili, provocando inquinamento.

A livello sociale, il sovraffollamento crea tensioni tra turisti e residenti, spesso costretti a subire le conseguenze negative del turismo di massa. In molte città, come Venezia o Amsterdam, l’aumento del costo della vita, la congestione del traffico e la trasformazione dei centri storici in “parchi a tema” per turisti hanno peggiorato la qualità della vita dei residenti, generando un crescente risentimento verso i visitatori. Inoltre la pressione a soddisfare le esigenze dei turisti porta spesso alla standardizzazione dell’offerta culturale, con la conseguente perdita delle tradizioni e dell’identità locale.

Mentre il turismo rappresenta una risorsa economica fondamentale e un mezzo per promuovere lo scambio culturale, è essenziale adottare politiche di gestione sostenibile. Queste politiche devono mirare a mitigare gli effetti negativi del sovraffollamento, proteggere l’ambiente e preservare l’autenticità culturale delle destinazioni, garantendo così un futuro sostenibile per il turismo e per le comunità locali.

Redazione



Il Salice

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