Italian Tech Week

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Si è svolto tra il 29 e il 30 settembre l’evento di tecnologia più grande d’Italia: l’Italian Tech Week, che riunisce all’OGR di Torino i principali personaggi della scena tech internazionale odierna, come startupper e imprenditori. Tra conferenze e masterclass il punto focale dell’appuntamento è la tecnologia, declinata in innovazione e tendenze del momento, in particolare Metaverso e NFT, ma anche climate tech, intelligenza artificiale e computer quantistici.

Nel target principale dell’evento ci sono le start-up; le hanno presentate le esposizioni nella zona dedicata alla Tech Expo, permettendo al pubblico di vedere e toccare con mano le più grandi innovazioni high tech, come gli ologrammi di Hypervsn e gli spazi virtuali accessibili dai visori VR presentati da Reply, e i 150 speaker provenienti da tutto il mondo; in particolare, la conferenza “Tech4Good”, che conclude la giornata del 29 settembre, e “Tech4Future” del 30. 

Al “Tech4Good” viene dato lo spazio a speaker incentrati sull’evoluzione tecnologica per migliorare il mondo, in campo soprattutto sociale e climatico. Tra questi Anna Petrova, fondatrice del primo centro di imprenditorialità Startup Ukraine, che si definisce ambasciatrice dell’imprenditoria ucraina. In seguito agli ultimi avvenimenti che hanno riguardato l’Ucraina, indica i punti fondamentali che l’hanno aiutata a creare una startup in un tempo drammatico come quello della guerra: la salute fisica e mentale, il potere delle relazioni tra persone e, soprattutto, l’importanza del dare valore al proprio popolo e alle sue capacità, conclude il suo speech così: “Be prepared for the worst, but keep dreaming.”

Un’altra storia che nasce da una situazione di guerra è quella di Admir Masic, scienziato e professore all’MIT. A partire dalla propria esperienza durante le guerre jugoslave, parla di “una storia di fratture”, fratture della materia (case, villaggi), ma soprattutto fratture di persone. Per questo fonda Mit ReACT (Refugee Action Hub) un programma gratuito per far studiare Computer science e imprenditoria ai profughi di talento di tutto il mondo.

Interviene poi Alberto Parrella, senior product manager di Twitter, colui che ha lanciato la feature che lavora sul miglioramento della qualità di conversazione sull’app, ovvero un avviso che precede la pubblicazione di un contenuto ritenuto offensivo e aggressivo. Il successo di questa semplice, seppur non banale, feature ha raggiunto anche altri social media, come Pinterest. Parrella consiglia, per creare relazioni più forti di fiducia, di “Seguire le regole e non tagliare gli angoli”.

In ambito di ClimateTech, parla lo startupper, di cui progetti sono stati esposti al Tech Expo, Massimo Moretti, creatore di WASP.

La sua azienda si occupa dal 2015 di creare stampanti 3D in grado di costruire case, nel 2018 nasce così “Gaia”, il primo di una serie di successi, tra questi il Dior pop-up store a Dubai. Ad oggi il nuovo progetto di WASP è diventato la costruzione di piccoli ecosistemi in grado di rendere abitabili anche luoghi inospitali della Terra, grazie a tutta la conoscenza e il sapere. Questo progetto si chiama “Itaca”, che è biosfera, perché sfrutta la coltivazione idroponica, acqua, che all’interno di questo ecosistema svolge il suo ciclo e viene conservata, energia, potendo usufruire appieno di quella solare, protezione, grazie a muri in grado di controllare caldo e freddo, space economy, perché in grado di affrontare il problema della sovrappopolazione, sostenibilità, perché rispetta tutti i 17 punti dell’agenda 2030, economia, essendo costruibile dalla sola stampante, ma soprattutto realtà.

Tra gli invitati della scena pop invece ha avuto modo di presentare, e cantare, il nuovo album Manuel Agnelli, cantautore, musicista e frontman della rock band Afterhours, che ha momentaneamente messo da parte. “Ama il prossimo tuo come te stesso” è il nome del nuovo disco, nato durante i lunghi momenti di quarantena utilizzando ritmiche con oggetti trovati in casa. L’artista dà poi la propria opinione sul rapporto tra musica e tecnologia, come queste si influenzano l’un l’altra, dove quest’ultima dovrebbe fare da potenziamento e non diventare un mezzo per seguire la massa. 

Nel giorno successivo si prosegue con la conferenza “Tech4Future”, che dà spazio ai grandi visionari, che lavorano sull’utilizzo della tecnologia per migliorare il futuro, tra questi Christian Cantamessa, regista e creatore di videogiochi, che presenta l’idea di iperconvergenza, in funzione del Metaverso, ramificato in convergenza d’hardware, ovvero la possibilità di accedere ad uno spazio virtuale con qualsiasi dispositivo, dunque al Metaverso grazie anche solo allo smartphone senza l’utilizzo di visori, e convergenza di contenuti, già sperimentato nei videogiochi, in cui personaggi di diversi film si trovano simultaneamente nello stesso gioco, un esempio ne è Fortnite che più volte ha portato all’interno delle proprie battle royale personaggi della Marvel assieme a quelli di Disney Pixar. È chiaro come i videogiochi siano una chiara sorgente di ispirazione, per questo definiti proto metaverso.

A parlare di un futuro più fisico è Sergio Savaresi, professore al PoliTecnico di Milano e direttore di Move, team di ricerca nel settore del controllo dei veicoli; proprio di questo parla, in particolare dell’auto autonoma, ovvero in grado di guidare autonomamente senza il bisogno di un uomo al volante, definita come tappa necessaria da acquisire prima ancora dell’auto elettrica, si tratta di “consecutio della mobilità”. Sergio prevede due importanti processi per far sì che ciò avvenga: l’uberizzazione, quindi l’utilizzo di robotaxi (taxi autonomi) per muoversi, e l’amazonizzazione, sviluppo dei delivery che tende ad aumentare la mobilità degli oggetti verso le persone. A questi lega due scenari futuri che potremo vivere tra 30 anni: la prima è una città svuotate da auto private, spostamenti per necessità ridotti e dunque più spazio a movimenti più lenti a piedi o in bici, la cosiddetta mobilità dolce; la seconda è la mobilità digitale, processo già velocizzato dallo smart working sperimentato durante la quarantena, che punta alla riduzione della necessità di abitare in città per lavoro, dunque una risoluzione al problema della sovrappopolazione dovuta all’urbanizzazione, una sorta di ritorno alle campagne grazie ai computer.

Tiene l’ultimo intervento Achille Lauro, cantautore e imprenditore, noto soprattutto per le sue performances stravaganti sul palco dell’Ariston, che ha creato da poco uno spazio digitale dove “sigillare” le opere e gli abiti iconici spesi sul palco, in modo da creare un incubatore di idee; si è quindi cimentato nella scoperta di qualcosa a lui completamente nuovo: gli NFT. “Dove è territorio vergine, è territorio creativo”, questo per poter entrare in un circuito dove poter condividere con i ragazzi. Si sofferma in particolar modo su questi, che definisce artefici delle più belle opere, perché non ancora influenzati e contaminati. “Bisogna rimanere coerenti e non seguire le regole del mercato pur di sbagliare. Proprio per questo il mio consiglio è sbagliare”.

Infine Riccardo Luna, giornalista e direttore dell’Italian Tech, incornicia i due giorni lasciando un messaggio semplice, ma fondamentale per la costruzione di un futuro migliore, intrinseco negli ideali di ogni speaker, startup e progetto: “Continuate a sognare.”

Serena Xu

Mille cose vorrei fare, e per ciascuna mille vite vorrei avere



Il Salice

Il “Salice” nasce nel 1985. Negli ultimi sette anni sono stati pubblicati più di 2000 articoli online.


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