Circe
Il libro “Circe” di Madeline Miller parla della nota storia della maga e del suo incontro con l’eroe Ulisse. Come si sa “l’uomo dai mille ingegni” sta compiendo una grande impresa; quella di ritornare ad Itaca, la sua patria dove lo stanno aspettando con fervore la moglie, Penelope, e il figlio Telemaco.
Madeline Miller però non è interessata a raccontare la storia ormai vista e rivista del ritorno dell’eroe, ma desidera narrare la vita di Circe che precede e succede l’incontro con il suo amato; dalla sua infanzia trascorsa nel palazzo del padre Elios, titano dio del sole, al suo esilio sull’isola di Eea.
Come abbiamo detto Circe è figlia di Elios e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un carattere difficile, un temperamento indipendente, si sente un’estranea in mezzo alla sua stessa famiglia; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dei. Lei stessa troverà compassione per Prometeo, “colui che riflette prima”, colui che rubò il fuoco agli dei per darlo agli uomini, nonostante fosse in antitesi a Zeus e per questo motivo incatenato nudo sulla vetta più alta di una montagna, dove un’aquila ogni giorno gli mangiava il fegato che si riformava ogni notte.
Nei primi anni della sua vita troverà finalmente uno squarcio di luce in mezzo al grande buio della sua solitudine alla nascita del suo ultimo fratello, Sete, a cui sarà molto legata, che la aiuterà ad eliminare temporaneamente questa sensazione di inadeguatezza.
Secolo dopo secolo farà nuove esperienze, tra cui l’incontro con il suo primo amore, Glauco scoprendo per caso, la propria forza, la vera natura condivisa con i fratelli: la magia, l’arte di mutare la natura delle cose. In preda alla rabbia verso la ninfa Scilla, che le ha sottratto Glauco, compie il suo terribile incantesimo e la rivale diviene il mostro che viene raccontato nella mitologia greca.
Non è il suo primo sortilegio, ma è quello che cambierà per sempre la sua sorte. Eete, divenuto re della Colchide e tornato alla corte di Elios, svela la vera natura di Circe e degli altri fratelli. Purtroppo questa scoperta provoca dei conflitti tra titani e dei e, per raffreddare gli animi di tutti, a pagare sarà Circe; la punizione per la figlia di Elios, che ha usato la propria magia su un’altra immortale, è l’esilio sull’isola di Eea.
Questa punizione in realtà non sarà soltanto negativa per Circe, anzi la aiuterà ad uscire dall’ombra di quel castello in cui ormai si era abituata a vivere, imparerà a conoscere il mondo e le persone che vi abitano.