“The Bridge Book Award”

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di Vittoria Simonetti ed Emma Zimaglia

Dal 9 al 13 maggio Torino ospita il Salone del libro. Durante il Salone si ha l’opportunità di assistere ad alcune conferenze su diversi temi. Come ad esempio “Italia e America tra romanzi e saggi”, che tratta di un festival letterario, “The Bridge Book Award”, che si svolge a New York ideato da Maria Ida Gaeta e Luca Briasco nel 2022 anche per dare un’opportunità agli autori esordienti.

Consiste nell’unire la cultura Americana e Italiana, e punta a rafforzare la reciproca comprensione della loro letteratura. Maria Ida spera di avere anche l’opportunità di guardare la narrativa Italiana da fuori, da un altro punto di vista. Insieme ad alcuni professori universitari americani ed esperti hanno definito 6 tracce tematiche, e far sviluppare una storia basata su uno di questi temi, dagli autori che hanno invitato. Ad esempio: corpo a corpo, Italia non Italia, menzogna romanzesca, ecc. Ai quattro libri vincitori, due italiani e due americani, viene consegnato un premio. Consiste nel contributo alle spese di traduzione dall’italiano all’inglese e viceversa.

Durante la conferenza, si è discusso del fatto che soltanto il 3% dei libri italiani viene tradotto in inglese, visto che l’inglese è una lingua internazionale. Inoltre, abbiamo assistito alla spiegazione dei loro libri e condivisione di opinioni da parte di alcuni autori che hanno partecipato al festival. Hanno iniziato i due vincitori italiani dell’anno scorso, Paolo Chiesa, vincitore per la saggistica italiana con il libro “Marckalada. Quando l’America aveva un altro nome”, e Ada D’Adamo, vincitrice della narrativa italiana, che sfortunatamente non ha potuto partecipare e di conseguenza ne ha parlato la sua editrice, che ha presentato il libro “Come d’aria”.

Il libro “Marckalada”, parla della scoperta di un manoscritto medioevale all’interno nel quale si viene a trovare una notizia straordinaria, una menzione del continente americano scritta nella metà del 300, di cui molti marinai fantasticavano chiamata Marckalada. La scoperta viene fatta da un gruppo di studenti universitari. Infatti il libro ha anche un aspetto autobiografico perchè lo scrittore è un professore universitario che ama il suo mestiere. Per quanto riguarda l’editrice di “Come d’aria”, non ha parlato del contenuto del testo ma si è soffermata su aspetti che ha trovato interessanti per quanto riguarda il festival, ovvero stabilire rapporti con traduttori e autori di alto livello di testi classici e contemporanei. Abbiamo anche avuto l’occasione di ascoltare opinioni di autori che hanno partecipato a questo festival per la prima volta: Carmen Pellegrino, Daniele Mencarelli e un autore esordiente italo-pachistano che parla del concetto del “vero” italiano. Concludiamo col dire che tutti sono stati colpiti da una grande qualità del festival ovvero l’attiva partecipazione e l’accuratezza dei pezzi scritti.

Emma Zimaglia



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