Stefano Lo Russo a Valsalice, i giovani incontrano la politica
di Cecilia Bussi, Martina Carangella e Giulia Milanetto
Come ogni 31 gennaio Valsalice ha celebrato un uomo che ha cambiato il mondo: Don Bosco, il suo santo. A conoscere perfettamente il sentimento di questa festa è anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ex allievo dell’Istituto Salesiano Agnelli. Il teatro di Valsalice ha avuto infatti l’onore di ospitare un interessante incontro tra il primo cittadino della Mole e gli studenti. La grande curiosità dei ragazzi rispetto ad un incarico di tale importanza ne è stata l’immediata conseguenza.
Complessità e continui stimoli. Questi sono gli elementi emersi in seguito alla domanda sulle prerogative necessarie per ricoprire il ruolo di sindaco. “Bisogna avere la capacità di mettersi nei panni altrui e di vedere la complessità delle situazioni tenendo conto delle numerose variabili”. Tutto ha inizio con la candidatura in Comune nel 2006 fino ad arrivare ad un’attività politica a tempo pieno nel 2021, sempre segnata però da una passione di fondo per l’insegnamento.
“Torino è una città con numerose potenzialità, tuttavia è rallentata da diverse problematiche”. L’inquinamento, causato dalla difficoltosa circolazione dell’aria, è il punto di dibattito più saliente. “Il tema della sostenibilità è importante e si sta lavorando sui settori dell’edilizia e dei trasporti, principali fonti di inquinamento” ha affermato in seguito il sindaco, spiegando che il capoluogo piemontese si sta impegnando nella costruzione di edifici sostenibili e di mezzi pubblici a bassa emissione di metano o elettrici. Inoltre, ha anche sottolineato l’importanza di lavorare sull’ampliamento della pista ciclabile.
La città non offre solo sfide, ma racchiude anche lati positivi che contribuiscono al suo fascino unico. “Il patrimonio artistico e culturale di Torino è importante, stiamo quindi lavorando su progetti come Torino Esposizioni, eventi sportivi e iniziative per i giovani, nell’ottica di creare una città dinamica dove sia piacevole vivere”. La nostra città ha un patrimonio architettonico e una conformazione paesaggistica importante, tuttavia non è sfruttata al massimo delle sue potenzialità. Infatti, si sta cercando di incoraggiare lo sviluppo artistico, ma anche l’organizzazione di grandi eventi, come le ATP Finals, e il potenziamento di istituzioni accademiche di prestigio, come l’Università di Torino, per attirare menti straniere e preservare il talento italiano.
“Torino sta cambiando pelle dal punto vista demografico ed etnico, influenzando anche l’ambito scolastico. Bisogna garantire maggiore ibridazione sul piano didattico”. Cosí il sindaco ha introdotto l’argomento della scuola. Egli, infatti, crede molto nelle potenzialità dei giovani e il suo obiettivo è quello di incentrare la città di Torino su un’istruzione che riesca a includere e stimolare tutti.
Inoltre ha evidenziato l’importanza del ruolo che i giovani hanno nella società, stimolandoli anche a prendere parte all’impegno collettivo, sia dal punto di vista sociale che da quello politico, e soffermandosi sul diritto di voto, consigliando agli studenti di informarsi sempre: “È importante informarsi in modo da trovare il filone più vicino alle vostre ideologie e, all’interno di questo, individuare i candidati più coerenti che possano rappresentare al meglio le vostre idee”.
Con la promessa di tornare a Valsalice, il Sindaco ha infine lanciato un invito ai giovani: “Dovete iniziare a pensare ad una dimensione di impegno collettivo, di benessere generale attraverso l’attenzione alle tematiche che ci circondano”. Si è posta dunque l’attenzione sull’energia dei giovani in quanto parte migliore della società. Continuare ad essere liberi protagonisti della propria vita, in qualsiasi ambito.