Il futuro non è più un MI-raggio

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L’abilità di coniugare perfettamente innovazione e conoscenza, salde radici e creatività: questa rappresenta sicuramente la qualità distintiva del Wired Next Fest 2023. E la redazione del Salice ha colto al volo l’opportunità di partecipare a questo trionfo di scienza, cultura, tecnologia in occasione del decimo anniversario dell’evento organizzato dal magazine. Se l’oggetto del desiderio è dunque costituito dalla volontà di fondere tradizione e cambiamento, l’Italia non può che essere la prima scelta. Non a caso, infatti, il tema selezionato per questa edizione è la celebrazione del nostro Paese, delle sue eccellenze e innovazioni. L’Italia torna certamente protagonista, ma ad essere sotto i riflettori è in particolar modo il cuore pulsante della modernizzazione: Milano. Una realtà che fa della fusione di tutti questi aspetti la sua prerogativa fondamentale. Il 7 e 8 ottobre il cortile del Castello Sforzesco si è trasformato in un luogo di ritrovo e comunicazione, in un vero e proprio teatro di incontri, laboratori, workshop. A fare da sfondo, il costante tentativo di abbozzare i tratti di un nuovo futuro e, al contempo, il desiderio di comprendere come queste novità squisitamente italiane vengono recepite all’estero. Secondo questa prospettiva, ad assumere un ruolo centrale è dunque l’incessante evoluzione tecnologica in tutte le sue declinazioni: da piattaforme digitali con lo scopo di connettere, alla cultura della sostenibilità e della solidarietà da parte delle aziende per generare riscontri ottimali su comunità e ambiente, passando per i complessi meccanismi della politica italiana fino a giungere alle regole perfette dell’intelligenza artificiale.

La redazione del Salice si è immersa nelle dinamiche di dibattiti e interviste che hanno visto figure di spicco come Roberto Bolle, protagonista assoluto del mondo della danza, Nayt e Venerus, noti esponenti del panorama musicale, e Sofia Viscardi, giovane conduttrice di un progetto editoriale digitale indirizzato alla generazione Z.  Anche la dimensione dell’apprendimento e dell’educazione ha trovato il proprio spazio facendo emergere la necessità di incuriosire e di attivare l’immaginazione dei ragazzi, in quanto coinvolgimento ed immaginazione rappresentano ormai i tasselli fondamentali per il futuro.

Ciò che nell’immaginario collettivo va a configurarsi come una realtà astratta e distante, diventa in questa occasione pura fisicità e si traduce in una sempre più stretta corrispondenza tra territorio e abitanti. Questo evento è l’impeccabile dimostrazione che utilizzare nel modo opportuno le nuove tecnologie non significa necessariamente violare il passato. Al contrario, quando quest’ultimo viene protetto, anche ambiti di natura molto diversa tra loro possono entrare in un rapporto di supporto reciproco.

Quella della redazione è stata un’esperienza ricca di sfaccettature differenti che è possibile ricostruire a partire dai contenuti presenti sulla pagina Instagram del Salice, frutto del lavoro sul posto di tutti i redattori.

Il futuro non è più un lontano miraggio ed il Wired Next Fest 2023 ce lo ha dimostrato.

 

Martina Carangella



Il Salice

Il “Salice” nasce nel 1985. Negli ultimi sette anni sono stati pubblicati più di 2000 articoli online.


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