I pericoli dell’esibizionismo isterico
Creatori di contenuti multimediali, fruitori, media. Tre realtà distinte, ma strettamente correlate dal punto di vista comunicativo ed una straordinaria sinergia ad unirle. È proprio questa peculiarità infatti a costituire l’elemento di forza di Youtube. Il radicale punto di svolta va rintracciato nel 2005, anno dell’invenzione della piattaforma più diffusa tra i giovani e che si colloca al secondo posto nella classifica dei servizi maggiormente utilizzati, dietro Google. La linfa vitale e la potenza di questo programma risiedono inoltre nella possibilità di registrare video, per poi pubblicarli, attraverso una modalità del tutto rapida e concisa. Per comprendere a pieno le ragioni del successo del fenomeno degli Youtubers, è necessario dunque prendere in considerazione l’impressionante facilità con cui è possibile raccogliere queste informazioni. Se quindi l’accesso a nozioni di differente natura in precedenza si configurava come la maggiore problematica, nella società odierna tutto ormai si riduce ad una rete di applicazioni, piattaforme e canali che riportano notizie rapidamente ed in modo estremamente efficace.
È così soddisfatto il primo aspetto intrinseco alla diffusione di un messaggio, ovvero la dimensione dell’ottenere un’informazione. Non bisogna tuttavia scivolare nell’errore di considerare completamente appagato anche l’ambito dell’apprendimento, dell’azione. Pertanto, se il binomio di questi elementi risulta inscindibile, una così ampia e allargata comunicazione corre il rischio di rimanere cristallizzata nei brevi istanti fissati dal video. Per incontrare infatti le preferenze del pubblico, caratterizzato da una sempre più esigua soglia dell’attenzione, spesse volte gli autori di questi contenuti prediligono video dalla durata ridotta, valorizzati però da grafiche, titoli e copertine di forte impatto.
In ultima analisi si può affermare che la concisione e la rapidità, indiscussi punti di forza di questi sistemi di comunicazione, si rivelano al tempo stesso complessi ostacoli poiché le nozioni fornite rimangono esclusivamente in superficie, senza sedimentare nell’animo di coloro che le recepiscono. Il fraintendimento rappresenta, di fatto, il più nocivo dei danni che una tanto estesa viralità di messaggi comporta. Questi espedienti finalizzati alla trasmissione di informazioni affondano saldamente le radici nella società odierna. Ciò che inoltre rende pressoché impossibile il distacco da queste modalità è il guadagno significativo che deriva dalle inserzioni pubblicitarie presenti in questi contenuti. Non bisogna infatti dimenticare che, ad oggi, Youtube offre circa diecimila posti di lavoro soltanto in Italia.
Il midollo della vita: la parola
“Esibizionismo isterico“. Con questa espressione Montale definisce l’atteggiamento di tutte quelle personalità che, pur di ottenere visibilità, sono disposte a perdere la propria credibilità e dignità. Determinati temi infatti necessitano ancora la presenza viva e concreta della parola, nobile strumento che modella le nostre azioni e che è in grado di orientare gli animi. In fondo il potere di questo mezzo ci è noto grazie alla figura di Ulisse, abile tessitore di trame e discorsi.
Per quanto dunque il mondo possa assecondare la strada della digitalizzazione, alcuni interrogativi rimarranno ancorati e troveranno risposta nella sfera della concretezza, nella diffusione tradizionale. Il midollo della nostra esistenza e, di conseguenza, della comunicazione risiederà sempre nella parola.