Giovanna D’Arco, la contadina divenuta soldato

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Una fede in Dio tanto forte da spazzare via qualsiasi incertezza e una sorprendente capacità di resistere di fronte a pericoli, paure, difficoltà. Queste qualità non possono non richiamare immediatamente alla mente Giovanna D’Arco. Louis de Wohl, scrittore austro-ungarico di inizio Novecento, in questo suo libro ripercorre le tappe fondamentali che hanno segnato l’esistenza di questo personaggio, considerato tra i più affascinanti e misteriosi della storia.

Figlia di Jacques e Isabelle, una coppia di semplici contadini, nasce a Domrémy nel gennaio del 1412. È dunque una fanciulla di umili origini, che si dice però chiamata dal Signore ad una missione: mostrare ai francesi la via per liberarsi dall’oppressione inglese.

Sin dalla tenera età di tredici anni, inizia infatti ad avere delle apparizioni e a percepire delle Voci.

Santa Margherita, Santa Caterina e San Michele. Sono proprio loro a comunicarle di liberare il regno di Francia, occupato in gran parte dagli inglesi e dai Borgognoni, e di farne consacrare il legittimo sovrano. Decisa a portare a termine il compito impartitole dalle Voci, a soli diciassette anni decide di trasferirsi dallo zio Durand Laxart e di recarsi poi dal capitano Robert de Baudricort per informarlo sul destino del Paese e sulla necessità di discuterne con il “gentil Delfino”.

Soltanto quando le truppe del Delfino subiscono una tremenda sconfitta che rischia di far perdere Orleans ai francesi, Giovanna D’Arco non viene più derisa e respinta. Ma, al contrario, con la sua personalità e la sua incredibile abilità in battaglia riesce ad affascinare capitani e uomini dell’esercito. È persino in grado di convincerli a smettere di bestemmiare e a confessarsi. Ha inoltre successo nella sua missione di incontrare Carlo VII per comunicargli che sarebbe stato unto e incoronato re per volontà di Dio a Reims.

Nell’incredibile clima di entusiasmo generato da questa giovane contadina divenuta soldato, i francesi sono in grado nel maggio del 1429 di liberare l’importante città di Orleans occupata dai nemici. La “pulzella d’Orleans”, come è stata soprannominata subito dopo, rappresenta un simbolo di rinascita, una garanzia di successo in qualsiasi battaglia: è la vittoria incarnata. Migliaia di cittadini scendono in piazza per assistere al suo ingresso trionfale nella città. È in sella ad un cavallo bianco mentre regge alto il suo stendardo, fedele compagno in ogni battaglia.

Successivamente a Reims Carlo VII viene consacrato re di Francia e così la Pulzella, terminata la sua missione, abbandona le armi.

Viene poi catturata e fatta prigioniera da Jean de Luxembourg al quale viene offerta una grossa somma di denaro in cambio della fanciulla. Non dal re e neppure dai nobili francesi, ma dagli inglesi. E così vende Giovanna per seimila franchi.

Il 30 maggio del 1431, dopo essere stata condannata come strega ed eretica, viene condotta sul rogo a soli diciannove anni nella piazza di Rouen.
Giovanna D’Arco non è mai stata dimenticata: nel 1909 infatti papa Pio X la dichiara beata, mentre nel 1920 papa Benedetto XV la proclama santa.

 

Pagina dopo pagina si percepisce a pieno la profonda fede che ha guidato Giovanna D’Arco per tutta la sua vita, ma ad attirare chi si presta alla lettura di questo libro sono in particolar modo le straordinarie doti di valore in battaglia e di amore per la patria. A rendere questo personaggio estremamente interessante agli occhi del lettore è inoltre il fatto che non manifesti mai alcun sentimento d’odio nei confronti dei nemici. Al contrario, prega sempre per la loro salvezza.

Quella della Pulzella d’Orleans è una storia di fede, coraggio e di un’incredibile forza d’animo che continua tuttora ad ispirarci.

 

 

 

Martina Carangella



Il Salice

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