Abitare la musica

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Una degli aspetti più caratterizzanti di ogni generazione è la musica. Chi infatti abita la musica, se ne prende cura, la modella a seconda dei propri gusti e la rende unica. Casa è infatti un posto in cui sentirsi al sicuro, al riparo dalle preoccupazioni e dagli affanni e per i ragazzi la musica è questo: un modo per scappare dalla realtà.

Nel corso del tempo ha sempre preso una diversa concezione, dagli antichi che la collegavano al sacro ai Greci, che la usavano come accompagnamento nei banchetti mentre narrava le gesta di Achille o Ettore. La musica è anche libera: molto spesso i testi sono ambigui per dare modo all’ascoltatore di interpretarla liberamente senza costrizioni. Molto spesso si sente dire dagli adulti che i giovani di oggi ascoltano musica spazzatura: questo avviene quando non si riesce a capire quindi è più facile definirla spazzatura piuttosto che cercare di capirla.

Essa è una maniera per esprimere ciò che abbiamo dentro e i pensieri che ci passano per la testa. La musica caratterizza la nostra vita quotidiana, è un modo per sentirsi in armonia e in equilibrio con il mondo, perché la musica è anche natura: la pioggia che cade, una cascata che scorre o anche solo il canto degli uccelli. Oggi la musica delinea anche i gruppi sociali: se si ascolta un certo tipo di musica si è trendy e alla moda, altrimenti si è classificati come “sfigati”. Ci può essere la musica più commerciale, quella che passano in radio, e quella più intima che si ascolta quando si è in cerca di risposte. Il motivo per cui i giovani guardano con tanta ammirazione ai cantanti è proprio perché loro sono stati capaci di tirare fuori ciò che avevano dentro, mettendosi in gioco e andando a rivoluzionare i gusti musicali di molti ragazzi.

Aveva ragione Aristotele quando diceva che la musikè aveva un ruolo fondamentale nell’educazione dei giovani, è stato provato che può essere usata come terapia: essa è definita come musicoterapia, e consiste nell’approcciare una persona attraverso la musica a scopo terapeutico, rieducativo o riabilitativo. Un mondo senza musica, non può esistere, anche solo nei film, serie TV o pubblicità, in cui la musica influisce sull’ atmosfera, sullo stato di animo di chi lo guarda o sottolinea l’importanza di una certa frase. Nella musica non c’è niente di logico, eppure si capisce più quella che la matematica, arriva all’anima e ti cambia, è emozione, è sentimento.

Cecilia Bussi



Il Salice

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