Navigare nel sapere: la scuola come viaggio alla scoperta di sé e del mondo

I ragazzi sono naturalmente curiosi: gli adolescenti desiderano conoscere sé stessi, le persone che li circondano, la società in cui vivono. E vogliono trovare uno spiraglio di luce in questo mondo dove spesso ci si limita a dire che è tutto nero. In greco la scuola si chiamava σχολή che significa tempo libero dedicato alle riflessioni e alle passioni, e sono queste scuole a costituire i primi luoghi intimi in cui fioriscono interessi e conoscenze attraverso lo studio della retorica, della poesia o di altre discipline.
Oggi i ragazzi trascorrono tredici anni della loro vita in aula, e in questi anni vengono a contatto con emozioni, amicizie, amori, e paure. La scuola diviene così una barca su cui navigare in questo enorme oceano di scoperte, una barca che porta a largo e che favorisce le immersioni nel mare profondo, da palombari, e non in superficie.
I ragazzi vogliono conoscere sé stessi, e lo fanno anche attraverso la letteratura che racconta loro l’amicizia, l’amore, la lealtà, il coraggio, e tantissimi altri valori da spendere nella vita. I poemi epici, già studiati alle scuole medie, sono il primo terreno fertile su cui far rifiorire valori e riflessioni: Ettore e Andromaca e il loro coraggio e la loro intimità, Achille e Priamo caratterizzati dall’amore e dal rispetto, il coraggio di Patroclo e la sofferenza di Priamo.
Poi i ragazzi in questi anni cominciano a trovare negli amici qualcosa di ineffabile, e studiando il “De amicitia” di Cicerone echeggia in loro anche il valore dell’amicizia in frasi come “Nell’amicizia nulla vi è di finto o di simulato” o “L’amico è come un altro a sé stesso”. Si afferma anche il valore dell’amore rispettoso e onesto, in una società in cui l’idea di amore è sempre più deturpata e tossica. Lo si può approfondire nelle brughiere di “Cime Tempestose” con Heatcliff e Catherine, o nell’amore impetuoso di Paolo e Francesca. Anche il valore della curiosità viene alimentato tra i banchi d scuola: le molteplici discipline sono i boccioli che sbocceranno proprio grazie alla curiosità. Per esempio il Convivio di Dante, scritto tra il 1304 e il 1307, aveva la finalità di essere un banchetto metaforico per coloro che avevano sete di conoscenza. Le discipline studiate, come in questo caso la filosofia, sono acqua limpida in cui saziare la curiosità.
La scuola fornendo questi valori , instilla nei ragazzi la volontà di perseguire “virtute e canoscenza”. Il ragazzo, quindi, ha tutti gli strumenti per osservare ciò che accade con profondità, con spirito critico e curiosità.

La scuola però è anche una palestra per comprendere la società: la classe è già una piccola realtà di democrazia in cui dovrebbe vigere ascolto, pari opportunità e diritti. I valori del rispetto e del confronto sono alimentati da attività come dibattiti e assemblee al fine di costruire un ambiente salubre per tutti. I ragazzi, infatti, sono il futuro della classe dirigente e la loro formazione su questi valori è considerevole. Il rispetto delle leggi, per esempio, emerge anche a scuola: gli studenti, seguendo le regole scolastiche, contribuiscono a un ambiente civile. Questo tema risalta anche nel Purgatorio della Divina Commedia con la metafora del cavallo, che rappresenta lo stato, con le briglie, cioè le leggi, ma senza cavaliere, cioè sovrano. Le leggi, dunque, sono le briglie dello stato, ed è fondamentale imparare a rispettarle.

Anche il valore della partecipazione e delle scelte è proposto dalla scuola: Don Abbondio, per esempio, nei Promessi Sposi, è simbolo di viltà e negligenza, ed è un ignavo( tema presentato anche da Dante con la figura di Celestino V), contrapposto alla figura di Fra Cristoforo, impegnato e attento alle vicende di Renzo e Lucia.
Dunque la scuola semina negli adolescenti numerose nozioni e discipline, ma a rifiorire saranno valori e idee che coroneranno, come fiori, la vita di tutti i ragazzi.




