Valerio Aiolli racconta “Portofino Blues”

Durante una fredda sera di gennaio scompare a Portofino la contessa Francesca Vacca Augusta, celebre attrice e protagonista del jet set italiano. Il suo corpo viene ritrovato il 22 gennaio sulle spiagge della Costa Azzurra trasportato dalle correnti marine. Come e perché cadde dalla rupe la contessa? Chi c’era con lei quella sera? Qualcuno la spinse o si trattò di una fatalità? Inizia così una delle indagini più famose della storia italiana che coinvolge attori, ministri e personaggi pubblici. Aiolli intreccia elementi di cronaca nera, biografia e romanzo noir, esplorando un mondo di jet set, eredità milionarie, flussi di denaro e scandali.
Valerio Aiolli decide di raccontare questa storia attraverso il suo libro “Portofino Blues”, pubblicato il 14 febbraio 2025. Con una scrittura avvincente e una struttura narrativa complessa, Portofino Blues si distingue come un’opera che va oltre il semplice giallo, proponendo una riflessione sul costume e sulla storia del nostro paese. Lo scrittore durante la conferenza racconta le sue difficoltà nella scrittura di questa storia. Infatti la sua intenzione non era tanto ricostruire un fatto di cronaca ma di entrare nelle vite e nelle dinamiche di tanti personaggi, che in via diretta e indiretta, erano collegati nella faccenda e gli avrebbero consentito di raccontare pezzi importanti della storia italiana. L’intera vicenda viene ambientata in una villa a Portofino chiamata “Villa Altachiara”. La villa era stata comprata dai fratelli Agusti che l’avevano fatta ristrutturare dal famoso architetto Lorenzo Mongiardino che la trasforma in un museo e la villa diventa “fatata”. Valerio Aiolli infatti definisce il suo “un libro di luoghi”.
Durante l’incontro racconta “Ho avuto grandissima difficoltà a scrivere questo libro, per un periodo ho pensato veramente di non farcela perché c’erano troppi piccoli eventi collegati all’evento principale”. Il libro viene paragonato dall’autore stesso a un puzzle con tanti pezzi di cui ognuno è una storia e un punto di riferimento. Il suo intento era di raccontare queste piccole storie, ma aveva bisogno di un filo conduttore. Ed ecco che entra in scena la contessa, il fuoco della storia, il sole attorno al quale ruotano tutti i pianeti.
Lo scrittore risponde all’ultima domanda raccontandoci la scelta del nome per il suo libro. “Portofino Blues”: Portofino il luogo della storia e blues il genere musicale che ascoltava mentre scriveva. Valerio Aiolli grazie alla sua scrittura non solo riesce a spiegarci ciò che è successo veramente, ma riesce a trasmetterci la suspence, la curiosità e la verità degli eventi di quegli annii.