Prima che sia troppo tardi

Al Salone del libro la redazione del salice ha assistito alla conferenza di Federica Santini e Ester Viola sull’uguaglianza di genere sul lavoro.
L’81% delle donne ha subito molestie in ambito lavorativo. Le donne guadagnano il 18,3% in meno degli uomini. Ci sono talmente tanti uomini al lavoro che, in alcune aziende, il numero di persone di nome Alessandro supera quello delle donne. Solo il 4% e il 6% delle donne è CEO.
Ma negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a un cambiamento significativo: le donne hanno saputo dare una forte spinta al sistema e oggi espressioni sessiste non sono più tollerate, nemmeno nei luoghi di lavoro e nei tribunali. Nonostante questo, in Italia sono ancora soprattutto le donne a dover lasciare il lavoro, e il tasso di disoccupazione femminile rimane alto. Il divario salariale appare più contenuto rispetto ad altri paesi, ma solo perché le donne presenti nel mercato del lavoro sono spesso concentrate in ruoli qualificati, e ciò falsifica le statistiche sul divario.
Qualcosa però si sta muovendo: cresce la consapevolezza e si fa strada un cambiamento culturale. Anche gli uomini iniziano, seppur lentamente, a usufruire dei congedi parentali, anche se talvolta vengono ancora giudicati in maniera negativa per questa scelta. Costruire una società più equa è difficile, ma non impossibile: esempi positivi arrivano da territori come la Calabria, dove alcune realtà locali stanno diventando modelli virtuosi. La legge contribuisce significativamente, con una rappresentanza femminile pari al 75%, ma anche la cultura aziendale deve evolvere. Emblematico il caso recente del Tribunale di Ivrea, dove un uomo è stato licenziato per aver rivolto a una collega un commento sessista definendola “milf”.
Ci sono ancora molti pregiudizi riguardo alle lauree STEM, che secondo alcune stime sono preferite dagli uomini. Si tende a ritenere che le donne, essendo considerate più sensibili, siano maggiormente inclini a scegliere percorsi di studio legati alla psicologia e alle scienze umane.
Ester, un’avvocatessa, ha affermato che le donne di successo non hanno come obiettivo il mettersi in mostra, ma quello di incoraggiare e fungere da esempio per quelle che, forse, non avranno mai l’opportunità di arrivarci.
La conferenza si è chiusa con una riflessione significativa: permangono forti differenze tra grandi e piccole imprese, ma il cambiamento è in corso. Sta a noi continuare a sostenerlo, insieme, per costruire un futuro più equo.