Come raccontare un libro senza perdere l’essenza umana?

di Vittoria Simonetti ed Emma Zimaglia
Il 16 maggio la redazione del Salice ha avuto l’opportunità di partecipare al Salone del libro e assistere a molteplici conferenze.
Noi abbiamo potuto prendere parte all’incontro con Davide Giansoldati intitolato “La Sfida dell’intelligenza artificiale”.
In un’ora Davide é riuscito a presentarci come lo straordinario ma complesso mondo dell’AI faciliti la stesura di un libro e aiuti a sviluppare idee sempre nuove.
Davide, pioniere dell’intelligenza artificiale, ha creato il suo primo sito web nel ‘96, il primo sito ecommerce nel 2003 e il primo profilo ufficiale nel 2007. Nonostante una vita piena ed in continuo cambiamento, trova anche il tempo di insegnare all’università di Verona.
Negli ultimi anni della sua carriera, promuove e sponsorizza libri online scritti con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Inoltre ha scritto e scrive tuttora libri che trattano diversi temi come, per esempio, la riflessione interiore e il miglioramento della comunicazione.
Prima di iniziare con la sua esposizione, Davide ci ha spiegato brevemente cos’è veramente l’AI, ovvero l’abilità di una macchina di mostrare le emozioni umane. Egli ha voluto precisare, fornendoci il suo punto di vista, che nonostante la sua bravura, l’AI non sarà mai un sostituto dell’uomo ma al massimo un aiutante.
In poco tempo ci ha esposto i vari procedimenti per riuscire a scrivere un libro con l’intelligenza artificiale senza perdere del tutto l’essenza umana.
Dalla sua spiegazione tecnica, abbiamo compreso che il mondo dell’AI è molto più intricato di quello che ci si può aspettare.
Bisogna sempre fornire molti dati e contesto per evitare risposte banali, infatti piu informazioni diamo piu il risultato sarà simile a ciò che desideriamo.
Dal momento che l’intelligenza artificiale non ammetterebbe mai di aver torto, bisogna utilizzarla solo ed esclusivamente per argomenti approfonditi e ben conosciuti.
Per di più, egli ha approfondito un interessante concetto che ci è rimasto particolarmente impresso, partendo dalla domanda: “Siamo sicuri che la nostra privacy sia tutelata utilizzando questi siti web?”.
Infatti ribadisce che spesso su siti principalmente gratuiti c’è il rischio di giocarsi la versione originale dell’opera del momento che non si è a conoscenza di chi possa usufruire di quelle informazioni.
Oltre a ciò, è fondamentale essere a conoscenza della regola 70/30, la quale afferma che in una strategia di comunicazione efficace l’AI debba essere usata massimo per il 70% dell’input e sia essenziale almeno il 30% di contributo umano autentico.
Resta dunque da chiedersi se si possa definire scrittore colui che utilizza un supporto esterno così importante che, apparentemente, annulla l’umanità delle parole e i veri sentimenti che solo una persona in carne e ossa è capace di esprimere.