SaRAI in tv. Il mondo Rai di via Verdi
di Camilla Marino e Veronica Fiore
La Redazione Del Salice ha visitato uno dei centri Rai più importanti d’Italia, un vero pezzo di storia di questa città, il Centro di Produzione Piero Angela, un luogo in cui giornalismo, creatività artigianale e tecnologia si fondono ogni giorno per portare in onda notizie, fiction e programmi che raccontano il Paese.
A introdurci all’interno degli studi sono state Anna Rolando e Elisabetta Rigotti, insieme al giornalista Maghdi Abo Abia.
Il giornalista ci ha spiegato come la giornata, per chi lavora nell’informazione, inizi con la riunione di sommario, la prima di due. Durante questa riunione si scelgono le notizie, si organizzano i servizi, si decidono taglio e durata. “Tutto deve essere chiaro, sintetico, d’impatto” per una comunicazione efficace e immediata. Il tempo medio a disposizione per un servizio televisivo è di circa un minuto e mezzo: pochi secondi per attirare l’attenzione, informare e, se possibile, emozionare.
Ci è stato spiegato come anche la radio segue regole simili, ma con tempi ancora più rapidi: spesso si scrive e registra a ridosso della messa in onda.
Però la televisione, invece, è fatta anche d’immagini. Infatti accanto al giornalismo c’è un mondo altrettanto fondamentale: quello della produzione.
Ogni ripresa deve essere curata: la prima inquadratura è quella decisiva, deve parlare ancora prima delle parole. Per questo il lavoro del giornalista è affiancato da tecnici, operatori e montatori, in una collaborazione continua e precisa.
Per capire meglio cosa si intende con collaborazione continua e precisa, abbiamo avuto modo di parlare con un rappresentante per ciascun ruolo presente all’interno dello studio.
Il primo è stato Vittorio Falco, colui che all’interno della Falegnameria degli studi Rai fa nascere i luoghi che caratterizzano le scenografie per le fiction e i programmi storici. Ospedali d’epoca, ambienti spaziali, studi per bambini. Ogni oggetto – anche se finto – deve sembrare vero. Si usano materiali
creativi: purè al posto del gelato sciolto, petali di rosa al posto del prosciutto, riproduzioni perfette di oggetti rari come frammenti lunari.
Tutta questa parte invece di ricerca e creatività è curata da Michela Patrone, la quale ci ha raccontato di aver dovuto trovare anche gli oggetti più impensabili come ad esempio un uovo di dinosauro che gli era stato richiesto sul set.
Ma oltre alla creatività e alle storie che la Rai offre per intrattenere il pubblico ci sono anche gli studi.
Nel centro TGR del Piemonte la notizia prende forma in diretta. Le telecamere, compresi dispositivi aerei, sono posizionate per garantire la miglior resa visiva. Il testo scorre su uno schermo regolabile da un pedale, e il giornalista deve adattarsi in tempo reale. Errori e imprevisti sono all’ordine del giorno, ma mai fermarsi: la regola è continuare a parlare.
Dalle 14:00 alle 14:20, il segnale nazionale si interrompe per lasciare spazio al TG regionale: un conto alla rovescia scandisce i secondi fino alla diretta. Tutto deve essere perfettamente coordinato per garantire continuità e copertura informativa.
Lo studio TV1 è invece il più grande d’Europa e ospita trasmissioni come Passaggio a Nord Ovest.
A volte due produzioni condividono lo stesso spazio, e tutto – luci, arredi, telecamere –viene gestito con precisione assoluta, anche quando il tempo è poco.
Infatti, dietro le quinte c’è il cuore invisibile della Rai: il controllo centrale condotto da Massimo di Mauro. È qui che si gestisce la messa in onda di canali come Rai Yoyo, Rai Gulp o Rai Premium. Ogni video è archiviato sul server, le playlist sono preparate con 24 ore di anticipo, e un piccolo errore tecnico – come una lingua sbagliata o un file audio mancante – può bloccare l’intera trasmissione.
Massimo ci ha fatto notare come l’innovazione ha trasformato anche i collegamenti esterni.
Oggi non servono più grandi camion: basta uno “zainetto” connesso alla rete per mandare in diretta un servizio da qualsiasi parte d’Italia.
È più pratico, più economico, ma anche più delicato: se il segnale manca, la diretta salta!
Eppure, nonostante la tecnologia, il cuore di tutto restano le persone: giornalisti, scenografi, registi, tecnici, arredatori, truccatori.
Ognuno con il suo compito, ognuno indispensabile. Perché ogni storia – anche la più breve – ha bisogno di una squadra per essere raccontata.
Rai. Per te. Per tutti