Benvenuti a Valsalice – don Danilo Allasia

don Danilo Allasia

Ex-studente del liceo classico diplomato a Valsalice nel 1986, Don Danilo Allasia ritorna qui a scuola come insegnante, e non per la prima volta. Dopo aver conseguito il diploma di maturità qui a Torino e aver iniziato il percorso di noviziato salesiano a Roma, transita da Valsalice quando esisteva ancora il collegio universitario, dove gli studenti della scuola e gli ex-studenti frequentanti corsi universitari a Torino, potevano risiedere. Ordinato sacerdote nel 1997, Don Danilo si sposta a Fossano e deve aspettare un anno per tornare un’altra volta a Valsalice nelle vesti di alto responsabile del convitto universitario e successivamente anche di economo. Per sei anni è Preside a Cumiana e per altri 15 rimane a Lombriasco. Questo ci porta al settembre 2024, quando la nostra scuola diventa la casa per la quarta volta di Don Danilo.

Come è cambiata la comunità scolastica di Valsalice in questi anni? Cosa si aspetta da quest’anno scolastico e quali sono i suoi obiettivi?

La comunità scolastica di Valsalice non è cambiata in modo così rilevante. Forse, rispetto a quando sono stato allievo, la differenza sta nel fatto che gran parte degli insegnanti fossero ancora Salesiani e che c’erano soltanto allievi maschi: è cambiato proprio dopo che io ho finito la maturità nell’86. Me li ricordo come anni molto intensi dal punto di vista di studio e certamente come anni in cui Valsalice non era così grande: gli allievi erano in totale 500, anche perché non era ancora nata la scuola media.

Quanto è cambiata Valsalice nelle infrastrutture, luoghi di studio e aggregazione?

Per far spazio alla scuola media sono stati ottimizzati gli ambienti e, di conseguenza, molti spazi prima comuni sono diventati aule scolastiche. Faccio un esempio: nel palazzo centrale dietro la tomba, l’ultimo piano era il “pensionato”, la parte che ospitava gli universitari in particolare, che poi negli anni successivi venne trasformato in molteplici aule. Anche numerose modifiche sono state apportate per la legge prevenzione degli incendi, come tutte le porte antincendio comparse negli anni che prima non c’erano. Il campo da calcio in erba non esisteva: era un semplice campo di terra e giocare su quel campo era piuttosto rischioso: quando si cadeva, era facile ferirsi. Notevolmente cambiato è senza dubbio il piano seminterrato sotto la portineria, dove la palestrina allora era una cappellina usata anche per le messe pubbliche della domenica e utilizzata tutti i sabati e anche durante l’estate dell’oratorio aperto a tutti.

Le nuove tecnologie sono ormai parte integrante dell’istruzione moderna; quali differenze ha notato nell’uso della tecnologia in classe rispetto a quando era studente qui?

‭Quando ero ancora allievo, non c’erano neanche i telefonini o videoproiettori, non era ancora stata concepita l’idea di lezioni multimediali o la possibilità di condividere documenti in internet; non c’era nulla di tutto ciò. Per cui le lezioni erano fondamentalmente frontali fatte di spiegazioni orali del docente e testo scritto con interrogazioni sui libri. Invece, riguardo all’ambito delle materie scientifiche, il classico era già molto moderno, se così si può dire. Grazie al mio intraprendente professore dell’epoca, Don Brocardo, ogni lezione di chimica facevamo un esperimento molto pratico e efficace per la comprensione degli argomenti affrontati e lo registravamo.

Gli studenti di oggi hanno esigenze e interessi diversi rispetto a quelli di prima; come pensa che sia cambiato il loro approccio allo studio e alla vita scolastica?

Se devo essere sincero non mi sembra ci siano stati dei cambiamenti così radicali. Mi ricordo che i miei compagni di classe facevano attività extracurricolari al di fuori della scuola, mentre oggi sono in parte organizzate anche da Valsalice; c’era chi faceva equitazione, sport, breakdance, e quindi avevano molte attività di arricchimento culturale al di fuori però della scuola. Per quanto riguarda l’approccio allo studio, li ricordo come anni in cui si studiava tutto il giorno e, quando non bastava, anche parte della notte. Vedevo i miei compagni poter permettersi di fare tante attività che io non ho mai trovato il tempo di fare perché, vivendo a Valdocco, avevamo alcune attività organizzate di animazione con i ragazzi e già questo rubava un po’ di tempo allo studio.

Da insegnante come è cambiato il suo modo di interagire con i ragazzi di trasmettere loro i valori rispetto al passato? Quali sfide e opportunità nuove ha incontrato?

Per quanto riguarda l’insegnamento delle Scienze, ho sempre cercato di valorizzare l’aspetto laboratoriale pratico, sia in scienze che in chimica, e l’essere stato qui molti anni collaborando anche con il Museo Naturale mi ha concesso molte competenze. È stato quindi un arricchimento notevole che ho poi impiegato nel mio fare scuola. Negli anni in cui sono stato a Lombriasco, ho iniziato a insegnare religione e mi sentivo in un certo senso meno preparato; questo perché la teologia non viene insegnata con una finalità di insegnamento diretto, ma per conoscenza del prete che deve poi predicare. Ho sempre trovato facilità nell’impostare lezioni dialogiche e di confronto. Trovo che religione non sia insegnamenti da impartire, piuttosto la trasmissione di esperienze e il confronto di modi di vedere una certa tematica.

Qual è la più grande differenza che riesce a trovare in Valsalice rispetto a quando ci ha insegnato prima?

Essendo arrivato da da poche settimane, la differenza, che descrivo anche come difficoltà, che sto sperimentando è la complessità dell’organizzazione scolastica. Ci sono tante persone, tante attività diverse che si intersecano e quindi la difficoltà, che diventa poi anche fatica, è il far fronte a questo enorme macchinario pieno di ingranaggi che si incastrano insieme. Prima, mi sembrava tutto più semplice, ordinario e ripetitivo; adesso, c’è molta innovazione. D’altra parte, per fortuna, non si è perso quel clima di familiarità tra allievi e docenti e tra i membri del corpo docente, valore molto importante nelle nelle scuole Salesiane e in particolare qui a Valsalice, con insegnanti molto giovani, reattivi e comunicativi.

Francesco Chiorazzo



Il Salice

Il “Salice” nasce nel 1985. Negli ultimi sette anni sono stati pubblicati più di 2000 articoli online.


Contattaci


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Potrai visualizzare la lista dei cookies attivi e revocare il consenso collegandoti alla pagina http://ilsaliceweb.liceovalsalice.it/cookie-policy. Per maggiori informazioni leggi la nostra Privacy Policy.

Chiudi