Contro l’odio

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Il 10 maggio 2024 la redazione del Salice ha partecipato alla XXXVI edizione del Salone del Libro di Torino.

Una delle molte conferenze è “Contro l’odio” presentato da Francesco M. Cataluccio, Gabriele Nissim (presidente dell’associazione Gariwo), Manuela Dviri (giornalista e scrittrice), Giulia Ceccutti (membro del consiglio esecutivo della associazione Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam), Samah Salaime (direttrice dell’Ufficio Comunicazione e Sviluppo di Neve Shalom-Wahat al Salam) e Nir Sharon.

Durante il dialogo i relatori (alcuni dei quali provenienti da Israele) hanno esposto le loro opinioni su come superare l’odio, in particolare partendo dalla complessa situazione del conflitto tra Israele e Palestina che perdura da molto tempo, causando un innumerevole numero di vittime. Secondo Gabriele Nissim in quanto soggetti terzi e quindi spettatori di questo conflitto dovremmo farci un esame di coscienza e cercare una soluzione attraverso il dialogo e creando una terza narrazione che vada ad unire quella del partito pro Israele e pro Palestina fondando un movimento pacifista. L’odio va contrastato con una terapia che parta dal negativo, perchè questa guerra non è più tollerabile; ma anche dal positivo, parlando di associazioni e proposte per la convivenza, perchè nessuno dei due popoli riuscirà mai a cacciare l’altro e sono quindi destinati a vivere insieme, creando così un Oriente più sviluppato.

Manuela Dviri, residente in Israele ci ha raccontato la sua toccante storia che comprende dei traumi, come la morte del figlio in guerra, che l’hanno portata a capire che per vincere l’odio bisogna muoversi e agire, passando oltre al proprio dolore e rompendo quel momento in cui si è sopraffatti e non si sa da che parte andare. Per superare l’odio e la delusione provati durante il 7 ottobre 2023 ha deciso di iniziare un progetto di donazione di computer ai bambini e ragazzi dei Beduini del Sud che vivono in condizioni di grande difficoltà, soprattutto in questo periodo, che quindi ottengono un importante mezzo per istruirsi e comunicare.

Un’esempio molto importante presentatoci dall’associazione GARIWO (Gardens of the Righteous Worldwide) è quello del villaggio Neve Shalom-Wahat al Salam in cui ebrei e palestinesi vivono insieme in pace. Fondamentale istituzione di questo villaggio è la “Scuola della Pace” in cui i ragazzi imparano a gestire i conflitti attraverso un sistema educativo basato sul dialogo e il rispetto reciproco.

Nella seconda parte della conferenza sono state fatte delle domande a Samah Salaime e Nir Sharon provenienti dal villaggio, che ci hanno raccontato del loro sistema e di come anche dopo gli avvenimenti del 7 ottobre i ragazzi abbiano continuato a venire a scuola, perchè per contrastare i conflitti è fondamentale rimanere uniti. Il loro ruolo è quello di mediare e il processo educativo è in continua evoluzione ed è concentrato sul futuro. Questo è un cammino che richiede molte risorse e necessita della partecipazione di attivisti che non ignorino la situazione, come spesso ha fatto il governo, per trasformare il villaggio in un hub di pace.

Giulia Ceccutti, infine, ci ha esposto l’importanza del dare spazio a questo tipo di narrazioni e a tutti i vari progetti che le riguardano, evidenziandone la complessità e comunicando il dolore di entrambi i popoli.

 

Matteo Morra



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