L’uomo e la tecnologia

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Tra tecnologia e conferenze, il Wired Next Fest ha permesso di dare luce a molte riflessioni. L’intera iniziativa era infatti incentrata sulla tecnologia, ogni personaggio presentava un tema con un’ottica tecnologica, ma non solo. Ognuno aveva con sé una storia da raccontare oppure un messaggio da dare. 

Il quadro del mondo che questi personaggi hanno fornito al Wired è un quadro angosciante.  Molti, pur trattando temi diversi hanno sollevato la questione del cambiamento che da scoperta è diventato mutamento e sta diventando peggioramento. Il mondo odierno infatti, grazie alla tecnologia e alle scoperte è un mondo in grado di avere mezzi innovativi e di fare scoperte anni fa impensabili, ma tutto questo comporta grandi compromessi. 

L’aspetto più interessante è stato notare come queste scoperte tecnologiche del mondo abbiano influenzato l’uomo sotto tutti i punti di vista. Wired ha deciso di portare personaggi di ogni ambito per mostrare come qualsiasi dimensione sia stata influenzata dalla pandemia. 

Come molti possono immaginare, forse tutti, un aspetto fondamentale di oggi è il riscaldamento globale;  numerose persone sottovalutano il problema spesso associandolo ad un capriccio dei giovani, oppure di quelli “alternativi”; ma Wired ci ha dimostrato che non è così. Chi ha trattato direttamente la questione clima ha dato una descrizione inquietante della situazione della Terra, in particolar modo dicendo che all’uomo rimangono 10 anni per fare un vero cambiamento se si vuole salvare il mondo. Qualora l’uomo non dovesse trovare un rimedio entro questi 10 anni, la temperature aumenteranno di due gradi e così via, sempre a salire. Tutto il discorso fatto sotto il sole cocente di Milano ai primi di ottobre! Non è solo la temperatura il dato preoccupante della questione climatica,  ma anche la scarsità di risorse che il pianeta è in grado di fornire all’uomo. É stato mostrato che secondo molti studi l’umanità produce delle quantità di cibo esagerate, assolutamente eccessive che in poco tempo non sarà più in grado di fornire. Inoltre, da un punto di vista delle risorse più generale, il pianeta si sta lentamente spegnendo. 

La questione climatica è quindi fondamentale e urgente affinché l’uomo possa continuare ad esistere e non diventi “una specie in estinzione”. Questo disagio a livello ambientale ha molte ripercussioni sul quotidiano di tutti. Infatti il riscaldamento globale sta impattando anche sul piano dell’alimentazione. 

Si è parlato di un progetto in grado di riprodurre le condizioni climatiche della giornata ideale che permette la coltivazione delle piante in qualsiasi ambiente, addirittura in una cantina. Questo dovuto alle difficoltà delle condizioni odierne del pianeta; tutto il lavoro ovviamente affiancato dall’aiuto di una grande mente: l’intelligenza artificiale. Il mondo non pare essere più in grado di fornire all’uomo quello che chiede in qualità di risorse se non artificialmente; inoltre l’uomo ha ampiamente abusato di ciò che gli è stato messo a disposizione. La situazione è alquanto allarmante.

Il disagio che ha portato l’eccessivo progresso della tecnologia e del mondo non è riservato solo all’ambito politico o ambientale ma anche umano. É emerso con chiarezza che i giovani, ma anche gli adulti in numero minore, stanno vivendo male. Secondo gli studi più recenti la generazione Alpha , che riguarda chi è nato dopo il 2010, è in grado di tenere l’attenzione solo per la durata di 8 secondi. 

Wired ha presentato un’applicazione, in uscita del 2024, che propone una didattica-lampo, costituita da video e giochi in grado di fornire un aiuto allo studente dai 9  ai 19 anni. Tutto il progetto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.

La proposta di questa piattaforma dimostra che l’uomo non sembra quasi più in grado di svolgere funzioni che tempo fa sembravano scontate. Probabilmente con la nascita della TV e l’arrivo di Internet nessuno avrebbe mai pensato che queste scoperte avrebbero provocato un ottundimento tale da rendere l’uomo incapace di concentrasi per più di 8 secondi. 

Nascono molte riflessioni da un dato del genere. Spaventa pensare che l’uomo sia stato in grado di arrivare a tanto con le sue stesse azioni. Spaventa anche l’idea che i giovani debbano ricorrere all’intelligenza artificiale per riuscire a studiare. Occorre quindi chiedersi se siano solo i cambiamenti derivati dallo sviluppo del mondo; oppure se si stanno verificando tutte le teorie complottistiche che vedono i potenti alle prese con il rendere l’uomo totalmente inconsapevole e incapace di intendere e di volere affinché sia più facile da comandare e sottomettere a dittature.

 

“I giovani sono tristi” è stato detto ad un incontro. I giovani sono tristi perché hanno tanti mezzi, hanno la possibilità di dare un nome alle cose e quindi si sentono di dover etichettare tutto e di dover rientrare in un nome o in un ideale altrimenti si sentono persi, come se ci fosse un vuoto. Il vuoto è proprio quello lasciato dalla pandemia che ha lasciato dei segni indelebili che stanno lentamente venendo fuori. I giovani mostrano di avere una forte sensibilità che spesso porta a grandi azioni, come una diffusa sensibilizzazione in ambito climatico o politico; tuttavia può anche portare a tanta sofferenza e in casi estremi addirittura al rifiuto della vita. A spiegare l’immensa fragilità dei giovani sono intervenuti i creatori del Podcast “Venti”, che hanno dibattuto della questione con uno specialista. É infatti emerso che la condizione odierna della gioventù non è facile e non sembra migliorare. Questo lascia molto da riflettere, ma soprattutto spaventa un pubblico di giovani che vede messe in luce le proprie insicurezze. 

Vittoria Cusato



Il Salice

Il “Salice” nasce nel 1985. Negli ultimi sette anni sono stati pubblicati più di 2000 articoli online.


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