Il futuro dei giovani

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di Martina Sensi

Dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona

Rita Levi Montalcini

Questo bellissimo pensiero del premio Nobel Rita Levi Montalcini invita i giovani a pensare alle persone che li circondano e non solo a sé stessi. Ad oggi anche se viviamo in un mondo totalmente interconnesso, i giovani guardano con grande preoccupazione il loro futuro in primo luogo perché si sentono in balia di uno Stato che in qualche modo li ha abbandonati; infatti non a caso si sente parlare sempre più spesso della famosa “fuga dei cervelli” che secondo uno studio della Fondazione Migrantes del 2016, riguarderebbe prevalentemente ragazzi fra i 18 ed i 34 anni di età che a causa soprattutto del tasso di disoccupazione giovanile (in Italia si attesta intorno al 43,3%), decidono di partire per altri paesi come Germania, Stati Uniti e Australia, in cui hanno la possibilità di trovare più facilmente un impiego e vivere in maniera più agiata.

In relazione a questo aspetto potrebbe essere utile anticipare l’età di pensionamento per poter dare anche ai giovani la possibilità di inserirsi all’interno del mondo del lavoro. Secondo i giovani infatti l’Italia è un paese che non permette loro di esprimersi al meglio a livello lavorativo, creativo e individuale, basta notare come ad esempio gli incarichi che vertono più su ambiti umanistici e artistici siano molto più sottovalutati e sottopagati.

Come dice Seneca “In tria tempora vita dividitur: quod fuit, quod est, quod futurum est”. La vita è divisa in tre momenti: passato, presente, futuro. Di questi, il momento che stiamo vivendo è breve, quello che ancora dobbiamo vivere non è sicuro, quello che già abbiamo vissuto è certo. Anche se il domani è incerto, il futuro bisogna cercare di affrontarlo nel migliore dei modi senza aver paura di sbagliare e nell’eventualità che succeda affrontare la difficoltà con coraggio.

Redazione



Il Salice

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