Sogno dunque sono

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di Alessandro Bili

Dare un significato e una motivazione ai sogni è molto complicato, quasi impossibile, ma questi sono un fenomeno talmente tanto affascinante che fin dalla antichità è stata cercata una risposta a questo interrogativo. Nella cultura greca il sogno viene elaborato in maniera oggettiva e considerato una entità esterna, come ad esempio un dio o lo spirito di un defunto (sempre una figura cara al sognatore) che si intrufola nella mente durante il sonno e dispensa consigli o rivela il futuro. Questo tipo di sogni però, per i Greci, coinvolgeva unicamente persone di alto rango sociale o di alta importanza sociale, d’altronde scritture dell’epoca affermano che numerosi condottieri hanno mosso guerra dopo sogni premonitori. Ovviamente l’ufficialità di queste informazioni è dubbia. L’attività onirica secondo i Greci permetteva inoltre di diagnosticare le malattie, infatti secondo la società ellenica l’anima, durante il sonno, era in grado di percepire in maniera autonoma il mondo e il corpo con la possibilità il trasmettere il suo sapere oniricamente.

Sigmund Freud inserisce il sogno all’interno della formulazione della sua teoria psicanalitica: secondo lo psicoanalista i sogni non ci mostrano avvenimenti del futuro ma del passato, spesso dimenticati dal nostro io o bloccati dalla censura. Per Freud i ricordi o le sensazioni vengono rimosse dalla parte conscia del pensiero e censurate dall’Io con lo scopo di non recare più sofferenza. L’obbiettivo dei sogni è quello di far riaffiorare questi ricordi rimossi in maniera “camuffata” in modo che la coscienza non venga allertata. Per questo, secondo l’analista, i sogni vanno interpretati senza l’utilizzo di significati comuni poiché dipendono dai ricordi di ognuno.

I sogni avvengono mentre si dorme e quindi per capire meglio il loro funzionamento si devono conoscere le varie fasi del sonno. Possiamo dividere questo in 5 momenti che a loro volta possono essere raggruppati in 2 macro gruppi: fase NREM e fase REM. Con REM (rapid eye movmet) si intende quel periodo del sonno dove il cervello ha il suo picco di attività, l’opposto di questo stato è la fase NREM (non rapid eye movment) dove l’attività cerebrale è molto bassa. Dividiamo la fase NREM in 4 stadi:

  • STADIO 1: ADDORMENTATO

Questo è il momento in cui il nostro corpo passa dallo stato di veglia al sonno, il battito cardiaco rallenta e con ciò i muscoli si rilassano (non completamente) e la temperatura corporea diminuisce. Le onde cerebrali Beta, che hanno una frequenza che va dai 12 ai 30 Hz e che caratterizzano la fase di veglia, vengono sostituite da quelle Alpha le quali frequenze si aggirano attorno agli 8 -13 Hz.

  • STADIO 2: SONNO LEGGERO

In questa seconda fase il battito cardiaco continua a rallentare avvicinando l’organismo alla fase di sonno vero e proprio. In questo momento le onde cerebrali sono le onde Theta, dotate di una frequenza di 4-8 Hz a dimostrare che l’attività cerebrale sta rallentando. Queste onde vanno a simboleggiare uno stato di calma e entrano anche in funzione quando si è svegli, un esempio è quando si guida o si cammina percorrendo un percorso che è stato già svolto numerose volte, alla fine ci si accorge di non ricordare niente dei chilometri precedenti, poiché si è entrati in uno stato dove i compiti vengono automatizzati e non è necessario avere un controllo attento della situazione.

  • STADIO 3: SONNO PROFONDO

Questa è la fase più profonda del sonno, perciò se si venisse svegliati in questo momento si proverebbe confusione. Alle onde Theta si affiancano le onde Delta, con una frequenza che va dai 0,1 ai 3 Hz. Queste onde sono strettamente legate alle attività involontarie come la digestione e il battito cardiaco.

  • STADIO 4: SONNO PROFONDO EFFETTIVO

La fase 4 è la fase finale del gruppo NREM, le onde Delta sostituiscono completamente le onde Theta. È questo il vero momento rigenerativo del sonno dove si ripristinano le riserve metaboliche.

 

La fase REM è differente da tutte queste, il cervello è molto attivo nonostante si è in una fase di sonno profondo e per questo motivo gli occhi (sotto le palpebre) si muovono velocemente. In questa fase di sonno avvengono un aumento del flusso sanguigno, della respirazione e con l’elevata attività cerebrale si sogna. Un fenomeno particolare che caratterizza questa fase è un irrigidimento della muscolatura degli arti, non è ancora certo a cosa serva ma le ipotesi migliori propongono che sia un sistema di tutela per evitare movimenti bruschi e imprevedibili durante il sogno.

Nonostante ci siano numerosi studi scientifici riguardanti il sonno, riguardo ai sogni non c’è ancora molto di accertato, a tal punto che tutt’oggi a dare una spiegazione a questo fenomeno ci sono ancora numerose ipotesi che rasentano pensieri filosofici e superstizioni, basti pensare a chi, dopo una determinata esperienza onirica, gioca numeri al lotto credendo di poter vincere.

Redazione



Il Salice

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