Giovani e lavoro

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Oggi i giovani hanno una gamma di scelte ampia in ambito lavorativo. Infatti, tutti possono ambire a fare il lavoro dei propri sogni, in quanto lo Stato offre un piano di studio completo, da Elementari a Università, accessibile a tutti. Non è quindi necessario andare a lavorare a 12/13 anni ma si può pianificare il proprio futuro con più calma per poi dedicarsi a ciò che più piace, ma se fosse tutto così perfetto vivremmo in un mondo utopico.

Purtroppo, molti ragazzi decidono di lanciarsi quasi subito nel mondo del lavoro, con la paura che una volta terminato il percorso di studi, non si riesca a trovare lavoro e alla fine si avrà studiato per niente. Quindi a questo punto si ritrovano due strade davanti: fare i lavori più umili o restare a casa a farsi mantenere dai genitori. E si sa quanta poca voglia abbiano gli italiani di sporcarsi le mani, e quindi anche questi lavori vengono tolti loro dagli uomini arrivati in questo Paese, pronti a sudare sette camicie pur di avere un minimo di speranza di vita migliore rispetto a quella che hanno lasciato a casa. Si può quindi affermare che per molti ragazzi la creazione di un futuro può sempre aspettare e ciò causa un ritardo sempre più pronunciato e va a causare un tasso di disoccupazione altissimo. Per questo motivo, l’Italia è uno dei paesi in Europa con il tasso di disoccupazione altissimo: infatti è al 9,2%.

Persino le grandi menti preferiscono andare all’estero piuttosto che restare in Italia, perché poco incentivate dallo Stato e con l’idea che l’Italia non abbia alcun tipo di futuro da offrire loro, con politici che pensano solo alle loro poltrone e giocano ad accaparrarsi più posizioni possibili, guadagnando sempre più soldi e lasciando sempre meno a noi. Ma alla fine i giovani sono carne da macello, sacrificabili e lo sono sempre stati, fin dalla famosa gioventù del ’99, diventati maggiorenni all’inizio della Prima guerra mondiale.

Quelli che rimarranno in Italia, si ritroveranno quindi ad ereditare un paese già in crisi, pieno di debiti e senza soldi, senza pensione perché probabilmente la generazione del boom economico sarà l’ultima a usufruirne, e i prezzi alle stelle, che ci ritroveremo dopo la fine di questa guerra, che avrà  solo vinti, perché non risparmierà nessuno.

Cecilia Bussi



Il Salice

Il “Salice” nasce nel 1985. Negli ultimi sette anni sono stati pubblicati più di 2000 articoli online.


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